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T R A I L E R

   
 

"tra docudramma e percorso di formazione, non prende posizioni lasciando libero lo spettatore"

 

 

Sulle note dell'Ave Maria di Schubert poco alla volta di popola una mensa. Siamo a Lourdes, nei Pirenei. Tutti sperano nel miracolo come una lotteria, e se la fortuna bacia sulla fronte una donna affetta da sclerosi "a placche" che dalla condizione di paralisi ritrova mobilità l'evento innesca gelosie e incredulità nella comitiva... In un santuario dal look futurista che lo fa somigliare ad un velodromo per carrozzine elettriche, tra intima devozione e fanatismo di massa, in "Lourdes" va in scena il festival del dolore che in un tour de force dall'alba si chiude la sera tra meccaniche preghiere di routine da parte di suore laiche che nei ritagli di tempo flirtano coi soldatini. E se si suole pregare "per la guarigione dell'anima e non del corpo", la suggestione della full immersion nel misticismo produce effetti inattesi (il sogno stesso della protagonista che "vede" la Vergine Maria che le parla una lingua che non comprende, costringendola così ad avvicinarvisi di sua sponta... sogno che si farà addirittura contagioso al pari di un riflesso condizionato) e per chi ha completato l'intero iter (rocca dell'apparizione, la cattedrale, le piscine per le immersioni in acqua "benedetta", le confessioni dove emerge l'astio dei derelitti verso il mondo, le messe, la foto di rito conclusiva al pellegrinaggio che verrà replicata per suggellare l'evento straordinario) con gli occhi di chi sta visitando gli stand di un luna park e non nel miglior stato d'animo (affermando candidamente di preferire Roma a Lourdes perché "più culturale") si farà strada l'evento straordinario (passato al checkup dall'esame medico per stabilire l'effettiva veridicità). Tra docudramma e percorso di formazione, un film che non prende posizioni lasciando libero lo spettatore, che cala poi da ultimo la carta a sorpresa di un finale [EVIDENZIA LO SPOILER] per nulla consolatorio, dove una comprensibile debacle è sufficiente a sbriciolare ogni certezza, in un contesto molto morettiano. [FB]

 

[ID] di J. HAUSNER, CON S. TESTUD, L. SEYDOUX, B. TODESCHINI, DRAMMA, AUSTRIA, 2009,  96', 1.85:1