F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL VIZIETTO
ECCE BOMBO
IL PARADISO PUò ATTENDERE
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE

ANIMAL HOUSE
HALLOWEEN
NOSFERATU

IL TOCCO DELLA MEDUSA
COMA PROFONDO
LA MALEDIZIONE DI DAMIEN
IL CACCIATORE
FURY
INTERIORS
UN MERCOLEDì DA LEONI
RAGAZZI VENUTI DAL BRASILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"una dramma esistenziale per Woody Allen, che si fa fatica a prendere sul serio"

 

 

Si potrebbe sintetizzare: ritratto di famiglia da un interno. Il patriarca decide di lascaire la moglie, la quale ha un crollo nervoso, e conseguentemente la famiglia si disfa, complici: le competitività tra le tre figlie.. Prima e forse unica vera incursione nel dramma pur per Woody Allen, che qui tributa una sorta di omaggio smaccato al secondo sue nume tutelare, ovvero dopo il Federico Fellini che gli sarà fonte di ispirazione per il sottostimato (ma non dal sottoscritto)  STARDUST MEMORIES  Per "Interiors" si guarda invece al Berman di  PERSONA  e il film costituisce ancora un ulteriore precedente poiché è il primo lavoro in cui Woody si limita alla regia non recitandovi come attore. Sarà che quando vedo un comico puro fare "il serio" mi sorge spontanea la puzza di quella supponenza che si traduce spesso in inadeguatezza del ruolo, sarà per il rigore eccessivo che vede la totale assenza di musiche nel film, sarà per Diane Keaton che si parla sopra utilizzando al più "paroloni" per un 80% a sproloquiare in ripetute sedute di analisi (preferisco l'Allen che la sbeffeggia nel succitato suo film in addivenire) sarà per il doppiaggio (che è poi quello abitudinario della filmografia di Allen) sortisce uno strano effetto: ogni ridondante frase ti suggerisce una risata anche se questa è qui totalmente fuori luogo. "Per favore, non respirare così forte!" è una di quelle frasi che può riassumere un film che proprio per via dell'autore che vi è dietro stenta davvero ad essere preso sul serio. Fotografia eccezionale (a risaltare l'ambientazione fredda, invernale, con l'immancabile mare d'inverno: culla di inquietudine e... di morte) come sempre sarà di qui in poi, ma, per quanto mi riguarda, non basta. Mezzo voto in più sarebbe da assegnare solo per la fotografia, ma in un film che mi fa l'effetto di un valium, come qualunque di Bergman, del resto, non posso che bollarlo come notevole... mattone. [FB]

 

[ID] di E W. ALLEN, CON D. KEATON, G. PAGE E M. STAPLETON, DRAMMATICO, USA, 1978, 93', 1.85:1