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"il film americano di Ryuhei Kitamura, pompatissimo da Pulici e quell'altro, non è niente di che"

 

 

Un'auto percorre una campagna assolata. Una gomma è a terra. E non certo per aver preso una buca... Spiace entrare in polemiche sterili (figurarsi se mi leggono) con Pulici e quell'altro di 'Nocturno', Ma, vorrei sapere, di grazie, se questi due che incensano "Downrange" con quattro stelle hanno o no visto quel piccolo grande film di Ti West che si intitolava  TRIGGER MAN   Ryuhei Kitamura, regista del film di  LUPIN III  o chi per lui (sceneggiatori americani?) di sicuro sì. Il problema è che hanno tolto tutto quel dell'originale che lo rendeva un interessantissimo epigono di  UN TRANQUILLO WEEK-END DI PAURA  facendo del prodotto in oggetto un film senza un grande costrutto. I due di cui sopra affermano che l'essere "asciutto", "essenziale" è un pregio, e potrebbe anche esserlo non avessi ben presente quegli altri due film sui cecchini folli che prendono di mira ignare persone, prendendoli al pari di tordi e fringuelli. LA "cacciagione" è qui a base dei soliti teenager sciocchi come non mai. Prendasi il momento che innesca l'azione: rimangono in piedi come fessacchiotti senza nemmanco che le tipette urlino di paura, semplicemente, si guardano con sguardi ebeti. Da mani nei capelli vedere poi il ragazzetto martoriato dai proiettili di grosso calibro, che quasici scherza su. Civili presi a fucilate per le strade assolate li avevamo già visti per mano di Marcus Nispel, che non è certo un Ti West, e spostandoci nel continente australe la parola definitiva l'aveva messa un certo Greg McLean, ma dopo un girare a vuoto, inevitabile e meccanico intorno all'automobile, Kitamura si inventa un'auto intrus che capotta sui corpi stesi in strada, facendoli a brandelli. E' un bel momento, che riscatta parzialmente la "stanca" precedente. Meno avvincente il conflitto a fuoco seguente, un poco risollevato dagli eccessi gore conclusivi, ma il film è proprio poca cosa e il pazzo assassino ha la profondità del  ROSEMARY'S KILLER  [FB]

 

[ID] di R. KITAMURA, con S. PEARSON, I. YOSHIMATSU, A. YAMES, J. TOBUAS, HOR, USA, 2017, 90', 2.35:1