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T R A I L E R

   
 

"opera curiosa, capace di riservare piacevoli sorprese"

 

 

Francesco Dellamorte, custode del cimitero di Buffalora con il suo aiutante quasi-muto Gnaghi, considera quotidianità il fatto che i morti ritornino. Per tenere segreto l'evento soprannaturale si prodiga ad arginare l'invasione con una buona dose di ironia e la sua rivoltella. Difficile mantenere l'equilibrio in questi casi... Dall'omonimo romanzo breve di Tiziano Scalvi, "Dellamorte Dellamore" è di fatto il film di "Dylan Dog" (con il quale condivide la volkswagen, ma non la costruzione del galeone ma piuttosto di un teschio). L'unico vero film dell'investigatore dell'occulto, diffidare perciò dall'impostore stelle e strisce. Michele Soavi, regista di seconda unità degli ultimi decenti Argento, solitamente ridondante e manicheo, adatta qui splendidamente il materiale d'origine dimostrando di padroneggiare abbastanza la mdp (notevole sotto questo aspetto la scena con gli scout-zombi) ritagliandosi momenti di discreta suggestione (lo zombi centauro che si catapulta fuori dalla sua tomba a cavallo del bolide, la Morte che si manifesta dalla brace). Inedito il look dei "ritornanti" che vede anche degli strambi zombi vegetali. Rupert Everett è l'unico Dylan Dog credibile, essendo stato egli stesso fonte il modello alla base dell'aspetto del famoso personaggio a fumetti. La giunonica Anna Falchi in look vedovile, fortunatamente doppiata. Estetica da videoclip a parte, si tratta di un'opera curiosa, capace di riservare piacevoli sorprese a coloro che vi si avvicineranno con una certa malfidenza, con qualche spunto irrisolto ma impreziosita da un finale surreale e catartico. Tra le lapidarie frasi del pensoso protagonista si ricordano "peccato, si è guastato il maltempo" ma soprattutto "darei la vita per essere morto". La fidanzatina con l'ex compagno morto gli risponderà piccata "io mi faccio mangiare da chi mi pare!" e riguardo alla testa riottosa: "mi spiace Gnaghi, ma cominciava un po' troppo a fare di testa sua" (!) [FB]

 

di M. SOAVI, CON R. EVERETT, F. HADJI-LAZARO, A. FALCHI, GROTTESCO/HORROR, ITALIA, 1994, 99', 1.85:1