F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●●● ½         CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"discreto thriller di buona fattura, risente di una conclusione un po' troppo sbrigativa"

 

 

Rientrata a casa dei parenti, dopo un brutto incidente che l'ha privata della vista, e una lunga riabilitazione, una giovane si sveglia la mattina senza accorgersi che intorno a lei ci sono solo cadaveri. Per di più il maniaco che ha dimenticato qualcosa sulla scena della mattanza, tornerà presto per riprendersela... Incontrastata "scream queen" a cavallo degli anni '70, Mia Farrow, dai fasti del capolavoro assoluto del genere horror  ROSEMARY'S BABY  (a spartirsi a parer mio il podio con Kubrick '80 e l'Argento massiccio del '77) torna ad accontentare i fan con "Terrore Cieco": discreto thriller di buona fattura che non sarà memorabile ma si insinua comunque nell'immaginario degli spettatori grazie ad almeno un paio di scene azzeccate. La regia si rivela abilissima nel non mostrare il volto dell'assassino sino alla fine, concentrandosi sugli stivaloni da cowboy che non lesina mai a ripulire dal fango e lustrarsi con cura. In formissima la Farrow che sembra veramente una non vedente e in fondo è una consolazione, dato che la storia si regge praticamente interamente sulle sue esili spallucce. Dal "ritrovone" (termine che il Morelli riferisce alla vendemmia di cadaveri in "Venerdì 13-style" che inevitabilmente ad un certo punto scatta ad "effetto domino") si cambia location quando la povera finisce nel bel mezzo della brughiera prima, e poi in una cava abbandonata, melmosa e per lei potenzialmente letale. Parentesi nel campo nomadi evitabile e che nulla aggiunge, e fidanzato della protagonista proprietario della scuderia di cavalli pettinato come "Mal dei Primitivies" (quello che ancora si danna per aver cantato "Furia, Cavallo del West", finendo oggigiorno ricordato solo per quello) il film non risponde però a troppe domande. Il movente della mattanza lo possiamo solo immaginare e la stessa conclusione giunge un po' troppo sbrigativa. [FB]

 

[BLIND TERROR] di R. FLEISCHER, CON M. FARROW E R. BAILEY,  THRILLER, UK, 1971, 89', 1.85:1