F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
BELLO ONESTO EMIGRATO...
GIù LA TESTA
REAZIONE A CATENA
IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

L'ABOMINEVOLE DR. PHIBES
ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Nella guerra 15-18, il fante Johnny perde tutto. Prendetelo alla lettera. Pietra miliare dell'antimilitarismo, "Johnny Got his Gun" l'unica altra volta, è il libro che Dalton Trumbo, a 66 anni suonati, decise di mettere su pellicola, adattando per il grande schermo il lavoro che già nel 1938 aveva saputo garantirgli una certa fama. In sintesi si tratta di un durissimo atto d'accusa contro le guerre di ieri, oggi e domani, capace di far impallidire qualunque concorrente. Il film si svolge fondamentalmente su due binari: il primo è riferito al presente di Johnny (ovvero la realtà che lo vede immobilizzato a causa della sua pazzesca menomazione) mentre il secondo, è dato dai ricordi e i deliri onirici (trip pseudo-felliniani) nei quali si rifugia per non perdere l'unica cosa che gli resta. La scelta stilistica di riprendere il primo livello in B/N e quello del subconscio a colori si rivela azzeccata, e se sul piano artistico il primo è quello più compatto, il secondo è più discontinuo. Attraverso la voce "over" del protagonista e per mezzo di continui flashback, facciamo un viaggio a ritroso, toccando le tappe più significative della sua vita: la vigilia della partenza in guerra, il primo amore, le amicizie, il rapporto con i genitori, l'infanzia spensierata... e alcuni di questi personaggi torneranno (come in Fellini, appunto) ad affollare i suoi sogni, in un girotondo allegorico che vedrà alternare situazioni paradossali ed improbabili (il padre, novello impresario Barnum, che lo esibisce come "freak" nelle fiere richiamando la folla al grido di "venghino siòri venghino, a vedere l'unico pezzo di carne pensante") e derive mistiche (Gesù Cristo gioca a blackjack con i soldati... barando...). Ma è nel rapporto che si instaura tra una bella infermiera e lo sfortunato Johnny (condannato alla peggior atrocità che si potrebbe immaginare) che si consuma il dramma e affiora prepotente l'atto d'accusa del regista-scrittore. [FB]

 

[JOHNNY GOT HIS GUN] di D. TRUMBO, CON T. BOTTOMS, DRAMMA, USA, 1971, 111', 1.85:1, VOTO: 8