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●●●● ½       CULT

IN NOME DEL POPOLO...
IL DITTATORE... BANANAS
E ORA QUALCOSA DI...
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GIù LA TESTA
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IL GATTO A NOVE CODE
TERRORE CIECO
DUEL

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ARANCIA MECCANICA
MORTE A VENEZIA
CANE DI PAGLIA
NOTTE BRAVA DEL SOLDATO...
E JOHNNY PRESE IL FUCILE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"esempio di film perfetto, attualissimo oggi come lo era quando uscì nelle sale"

 

 

Il giudice Bonifazi è un integerrimo funzionario dello Stato che vuole rappresentare, ergendosi alla bonifica, per quanto possibile e nel rispetto delle proprie funzioni, della morale di un paese in cui fatica sempre più a riconoscersi. Or bene, l'ingegnere Santenocito è la sua perfetta antitesi: uomo di potere corrotto e corruttore a capo di un impero finanziario costruito grazie agli intrallazzi. Rinvenuta cadavere, una giovane, a lui prestatasi per "semplificare" alcuni affari, fornisce lo spunto per Bonifazzi per colpire il suo nemico naturale... Mettete assieme Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman al meglio della loro forma, un regista (Dino Risi) in stato di grazia, gli sceneggiatori Age e Scarpelli con una sceneggiatura blindata e avrete gli ingredienti per uno dei massimi capisaldi della commedia di costume di sempre. Rivedo sempre con piacere come fosse la prima volta (ne conosco praticamente i dialoghi a memoria) questa pellicola ammirandone la perfezione formale: gestione dei tempi, progressione drammaturgica. Esempio di film perfetto, attualissimo oggi come lo era quando uscì nelle sale (da destra a sinistra, chiunque può trovarci analogie con la sempiterna situazione odierna) in un paese fermo al palo (con i personaggi di Tognazzi e Gassman che si gridano addosso, l'uno: "lei mi fa orrore perché rappresenta il peggio di questo paese!", l'altro: "leggo nei suoi occhi una sola terribile parola, ideologia!") sembra davvero di osservare storia recente. Memorabile lo scontro verbale nel "porto delle nebbie" del tribunale della Capitale con lo strabismo legislativo del collega compiacente che dirotta i processi dai potenti verso i poveracci, con la statua della Giustizia che crolla in pezzi. Altrettanto memorabile e ancora oggetto di dibattito quel finale nel caravanserraglio infernale del dopo-partita, dove la messa in discussione delle acquisite certezze porterà a quell'irrimediabile atto dal quale non si potrà tornare indietro. [FB]

 

di D. RISI, CON U. TOGNAZZI E V. GASSMAN, COMMEDIA, ITALIA, 1971, 103', 1.85:1