F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





ROYA  BEVERA  VESUBIE  AZUR1 AZUR2  PAILLON1 PAILLON2  AZUR3  VAR VAR2  LOUP  AZUR4 AZUR5  ESTERON  TINéE

 

 

LAC DE LA MINIERE
VALLON DE VALLAURE
LAC SAORGINE
REFUGE DES MERVEILLES
LES MERVEILLES
BAISSE DE VALMASQUE
_________
PRIMAVERA

BAISSE DE VALLAURETTE
LAC VERT DE FONTANALBA
BAISSE DE FONTANALBA
LAC DU BASTO
LAC NOIR
REFUGE DE VALMASQUE

1/4    2/4    3/4    4/4

M A P P A L E

   
     

 

Lo scrittore torinese Davide Bertolotti, scrisse nel suo libro "Viaggio nella Liguria Marittima": le miniere di Tenda sono sfruttate da tempo immemorabile. Acessibili da San Dalmazzo di Tenda, lasciando a destra la strada principale, prendendo un sentiero ripido di due ore. L'abbondanza di edifici utilizzati nelle operazioni dell'estrazione dà l'aspetto di un villaggio. Tre gallerie di miniere, uno dal vallone, l'altro vicino alle case, il terzo a pochi metri più in alto. Nella seconda galleria, non lontano dall'ingresso, sembra un labirinto di tubi che salgono, che scendono, che ruotano intorno; per cui le camere sono sostenute solo da colonne; poi verso la galleria superiore, ci sono gli antichi scavi chiamati "dei Saraceni". Per andare direttamente alla galleria mediana alla superiore ci vuol mezz'ora. Questi innumerevoli avanti e indietro per seguire le diramazioni del filone, ci mostrano la durata e l'estensione degli scavi. Il minerale è una galena argentifera nel gneiss. I filoni finora scoperti, sono così abbondanti che sarebbero bastati a dare lavoro a un centinaio di minatori alla volta. Il minerale viene venduto come al solito in forma di litargirio che raramente è ridotto in piombo. Superata quest'area, si aprono le porte al Parco del Mercantour diretto alla "Valle delle Meraviglie" attraverso il  VALLON DE VALLAURE  Un gran numero di cartelli informativi riportano svariati divieti ai turisti lì diretti (foto 1). La carrozzabile, solo consentita ai guardiaparco e alle guide, si può abbandonare proseguendo per il sentiero (foto 2). La natura è quella tipica delle Alpi Marittime, con rododendri, faggi e pini marittimi (foto 3). Dopo un'ascesa di circa due ore e mezza dal Lago delle Meches, guadagnamo la cima da questo versante (foto a lato) dove ci attende un pianoro rigato da torrenti (foto 4). Attraversato un ponticello su un rigoglioso rio che va arricchire la portata del laghetto sulla sinistra...  >CONTINUA

 

H 2000 MT