F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●●●

VENERE IN PELLICCIA
UNDER THE SKIN
THE WOLF OF WALL STREET
NYMPH()MANIAC VOL.1
NYMPH()MANIAC VOL.2
BLUE JASMINE
THE IMMIGRANT
HER
DALLAS BUYERS CLUB
A PROPOSITO DI DAVIS
ENEMY
LA GRANDE BELLEZZA
IL FUOCO DELLA VENDETTA
MOOD INDIGO
MISS VIOLENCE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno 'Specie Mortale' d'autore, con Scarlatta tutta nuda"

 

 

In una Scozia tardo autunnale una ragazza rimorchia un gran numero di figure maschile, diverse tra loro, dall'archetipo dello sciupafemmine, al ragazzetto qualunque, dall'espansivo all'introverso (causa una gravissima menomazione fisica) "assimilandoli" ugualmente, mentre un uomo pare darle la caccia... All'uscita di "Under the Skin" si parlò, non senza clamore, di clamorosi nudi di Scarlett Johansson, ormai diva consolidata e presenza fissa in ogni rivista "fashion" che si rispetti. Transitato a Venezia, questo lavoro di Grazer tratto dal romanzo "Sotto la Pelle" di Michel Faber, la mostra al pubblico (e a più riprese) come mamma l'ha fatta. Grazer, cervello dietro a molti videoclip di Jamiroquai ("Virtual Insanity" è quello che tutti ci ricordiamo) ci presenta i suoi alieni alienati, in cerca -forse- di risposte anche loro. Dopo un incipit che lascia subito spaesati (roba che neanche il Kubrick più cinicamente criptico) sposta la storia su coordinate impazzite che potrebbero collegare  SPECIE MORTALE  a  E.T.  in un tour de force della Scarlatta, qui burrosa come non mai, che si concede effettivamente con generosità in favore di camera. Quando la maja non è desnuda, se ne va in giro con un'orrida pellicciaccia, come una sorta di  APE REGINA  che pratica un tipo tutto suo di abduction in cerca di quel qualcosa che solo possiamo ipotizzare, dato che una 'ratio' ci viene negata. Per essere Kubrick (e/o Clarke) occorre nascerci, e Grazer (modestamente) non ci nacque. Così si resta logicamente disorientati, e seppur ripagati da abbacinanti visioni di una natura scozzese algida e glaciale (l'oceano ribollente di spuma, il lago fumoso, la foresta pre-nevicata) e nonostante un finale realmente agghicciante, da film horror più che da sentimenal-sci-fi come si era dipinto questo lavoro sin qui, si chiude inevitabilmente su un grossissimo punto di domanda. Interessante, ma anche irrisolto. [FB]

 

[ID] di J. GLAZER, con S. JOHANSSON, DRAMMATICO/FANTASCIENZA/HORROR, UK/USA, 2013, 108', 1.85:1