F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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...L'ULTIMA CROCIATA
RITORNO AL FUTURO 2
...BARONE DI MUNCHAUSEN
LA GUERRA DEI ROSES
KIKI'S DELIVERY SERVICE
CROCEVIA DELLA MORTE

THE KILLER
ORE 10: CALMA PIATTA
THE ABYSS
SOCIETY
LENINGRAD COWBOYS
PALOMBELLA ROSSA
LA FIAMMIFERAIA
SESSO BUGIE E VIDEOTAPE

MYSTERY TRAIN

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"c'è molto Michael Mann nello stile di John Woo, ma anche molte tamarrate"

 

 

Killer a pagamento si innamora di una ragazza che sta per perdere la vista anche a causa sua. L'ultimo incarico per pagarle il trapianto è uccidere un boss della mafia ma un poliziotto è sulle sue tracce... Certamente all'uscita del film "The Killer", primo film del regista hongkonghese John Woo a giungere in Italia, il pubblico occidentale avrà avuto più di una sorpresa a scoprire il suo stile tagliato, i lunghi ralenti, le sparatorie coreografate come fossero combattimenti, lo stile ipercinetico (assecondato dalla mdp) che vede l'azione spostarsi da una location all'altra senza soluzione di continuità. In realtà c'è in John Woo molto Michael Mann, e non solo per le musiche che sembrano uscite di rimbalzo dal serial "Miami Vice", così lo stile patinato, il "tappeto sonoro" di synth, oltre naturalmente alle figure dei due "contendenti", che altro non sono che le due facce della stessa medaglia e lo si dirà anche in un dialogo ("allora siamo uguali!", "abbiamo una cosa in comune: usiamo le pistole per vivere"). I Wachowski di  MATRIX  avrebbero preso paro-paro lo stile delle sparatorie e gli "scambi" -pistole alla mano- come si trattasse di uno scambio di fioretto. Al di la dei momenti suggestivi (il luccichio del mirino del cecchino rivelato dagli occhiali a specchio, la sparatoria in spiaggia in mezzo ai bambini, il confronto al pronto soccorso) la trama è lambiccosa e la storia, ripiegandosi spesso su sé stessa, tende alla fine a tediare un pochetto. Non mancano all'appello le classiche tamarrate del periodo sul piano action: con l'esercito personale del boss che irrompe nella villa gettandosi (perché?) da auto in corsa, un'auto presa a bazookate che fa giusto qualche scintilla, e una ferita cauterizzata con una sigaretta. Celeberrimo il finale nella chiesa con la mega sparatoria, madonne che si frantumano, e un esercito al soldo del villain che fa apparire gli "88 folli" un gruppetto di boyscout. [FB]

 

[DIE XUE SHUANG XIONG] di J. WOO, CON C. YUN-FAT E D. LEE, NOIR, HONG KONG, 1989, 110', 1.85:1