F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●● ½





MACCHIE SOLARI
GATTI ROSSI IN UN LABIRINTO
L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE

MORTE SOSPETTA DI UNA...
IL MEDAGLIONE INSANGUINATO
L'ASSASSINO é COSTRETTO...
NUDE PER L'ASSASSINO
LA SANGUISUGA CONDUCE...
UN SUSSURRO NEL BUIO
CHI SEI?
<

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"atmosfere ben costruite, per un film che si guadagna l'inedito status di horror psicologico"

 

 

In un casale disperso in mezzo alla campagna veneta, famigliari e servitù assecondano la convinzione del dodicenne Martino di avere un fratellino immaginario, al punto che ci ha quasi finito quasi per crederci. Se la nonna preme per farlo visitare da uno psichiatra, il padre, prima di convocare uno specialista, lo porta a Venezia per allontanarlo qualche giorno dal luogo. Ma in realtà, un fratellino nato prematuro c'era stato... Scorrono i titoli su scorci della tenuta immersa nella nebbia, sottolineati da sinuose scale di Pino Donaggio. Quindi ci si presenta questo gruppo di famiglia da un inferno, con alcuni ritratti dimenticabili (la pronuncia alla Oliver & Hardy dell'amichetta del debosciato capofamiglia che fortunatamente si leverà di torno) quasi tutti col debole per l'alcool. La recitazione, specie delle figure di seconda fila non è proprio eccelsa (Adriana Russo, la cameriera: atroce!) causa di la direzione approssimativa di un regista molto più interessato alla costruzione delle inquadrature che vantano un'efficace fotografia, ma la tensione insolitamente tiene e l'atmosfera è ben costruita. Da citare l'incidente allo scalo dei vaporetti durante l'unica trasferta fuori del parco di proprietà, la sequenza con l'altalena, la cerimonia carnevalesca, la moscacieca, la nonna alla finestra "attraversata" dal dubbio. Giù dalla torre invece altri momenti in bilico tra il suggestivo e il kitsch, quali la ciucca solidale della padrona e della governante. Guest d'eccezione: quel Joseph Cotten molto attivo in Italia nel periodo. "Un Sussurro nel Buio" si sfilaccia nella seconda parte senza che la presa sullo spettatore venga meno, nell'attesa di una rivelazione che [EVIDENZIA LO SPOILER] sorprendentemente non arriva, non togliendo comunque nulla. Così, nel detto e non detto, nel profluvio di ambiguità (la governante che si strugge per il padrone di casa) il film di Aliprandi si guadagna l'inedito status di horror psicologico. [FB]

 

di M. ALIPRANDI, CON J. COTTEN, L. LOVE, O. BISERA E A. POGGI, HORROR, ITALIA, 1975, 102', 1.85:1