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T R A I L E R

   
 

"sul filo della scopofilia. per voyer del macabro"

 

 

Dopo aver approfittato della figlia, finita in un manicomio, un moderno mostro, uscito di prigione, tra un lavoro perso, pomeriggi a trastullarsi nei cine-porno, botte da orbi alla seconda moglie incinta percossa sull'addome, una rissa con chi capita, matura la decisione che cova dentro da tempo, e passa all'azione... Gaspar Noé è un regista dalla mano pesantissima. Come dimenticarci il disgustoso  IRREVERSIBLE  pornografia di bassa lega spacciata per film di denuncia, in quel caso: violenza sulle donne) o il sonnacchioso   ENTER THE VOID  Una carrellata di foto su un bolero in crescendo, apre il primo lungometraggio dell'allora giovanissimo autore francese: è la cronostoria del protagonista, padre-pedofilo. La narrazione procede per quadri, in film su voce over incessante. Dapprima Noé si diverte a usare e abusare degli zoom, poi ancora si vuole fare il Lynch della situazione allestendo siparietti domestici di raro squallore, mentre si susseguono cartelli con scritte a lettere cubitali ("Vivere è un atto di egoismo, sopravvivere è una legge della genetica", una delle tante). Dopo sessanta minuti di sproloqui mi viene da sorridere, paragonando la voce over a quella del farneticamente "Buono Legnani" di avatiana memoria ("Ecco, meo deus, sento che sta morendo! Ico de puta!". Qui, l'intercalare è "putain". Salvifico, giunge il cartello, a venti minuti dalla fine, del punto di non ritorno: "Avete 30 secondi da ora per abbandonare la visione del film... DANGER... DANGER..."! Parrebbe che Noé voglia dire: se tu spettatore prosegui la visione, allora significa che sei come il protagonista! [EVIDENZIA LO SPOILER] Per inciso: ovviamente, Noé picchia duro come non mai, con un realismo insostenibile, a livelli d'uno snuff. Il tutto, per porre il quesito che pare stargli a cuore: è peggio un padre che violenta la propria figlia o uno che la uccide? Sul filo della scopofilia, per soli voyer del macabro. [FB]

 

[ID] di G. NOé, CON ?, DRAMMATICO, FRANCIA, 1998, 89', 2.35:1