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THE TRUMAN SHOW
APRILE
A BUG'S LIFE

TRAIN DE VIE
PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
SOLDI SPORCHI

DARK CITY

CUBE
OMICIDIO IN DIRETTA
NIGHTWATCH
LA SOTTILE LINEA ROSSA
COSì RIDEVANO
MY NAME IS JOE
LA LEGGENDA DEL PIANISTA...

SALVATE IL SOLDATO RYAN

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un film dimenticato troppo presto, che fornisce spunti ancora oggi"

 

 

Esseri inquietanti provenienti da un altro pianeta scambiano i ricordi tra persone che tengono prigioniere di esistenze fittizie. Modificano anche le cose materiali, capacità che definiscono "l'accordarsi". Incontrano però un uomo che pare avere quella stessa capacità, che si risveglia privo di memoria credendosi un serial killer... Mai un altro film è stato dimenticato tanto presto, quanto ha influenzato gran parte della fantascienza che si sarebbe poi sviluppata di lì sino all'altro ieri. All'inizio una telefonata avverte un uomo che è meglio cambiare aria, perché "loro stanno venendo a prenderlo". Un altro personaggio (un ex agente incaricato nell'indagine sul serial killer) gli dirà che la sua vita è uno scherzo, un'illusione. Il tutto virato in tinta color verdastra, comune a tutto quello che crediamo e identifichiamo come "nostro mondo", inquadrato come vignette in un fumetto cyber-punk. Qualche déjà-vu? E ancora si dice in un passaggio di dialogo: "la tua vita, la tua storia, è una fabbricazione". Quanto allo scontro finale: non ci sono dubbi, è quasi una copia-carbone di ciò che verrà in seguito. Anzi, il protagonista è ancora più potente di Neo: il suo potere è quello dell'Architetto. Proyas cita "Metropolis" di Lang (ma anche Gilliam) e crea una città in stile retrò ma che si modifica in tempo reale, mentre tutto il genere umano è costretto ad un irreale sonno profondo. C'è pure un faccione umano che ricorda in maniera agghiacciante quello che Ridley Scott aveva posizionato nella base sul "Pianeta X", che troneggia nell'antro sotterraneo dei "cattivi". Dunque, perché "Dark City" non ha lasciato, all'uscita, il segno che hanno lasciato i suoi epigoni? Forse per il poco distinguibile Rufus Sewell (identico al mio ex-elettricista) che non si prende molto in simpatia, e una sceneggiatura che non risulta alla prima visione molto comprensibile. Jennifer Connely, cantante di night, accompagnata da una band lounge-jazz in "Sway". [FB]

 

[ID] di A. PROYAS, CON R. SEWELL, W. HURT E J. CONNELY, NOIR/FANTASCIENZA, USA, 1998, 95', 2.35:1