F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●●●● ½

ZELIG
IL RITORNO DELLO JEDI
RE PER UNA NOTTE
MONTY PYTHON IL SENSO...
MAI DIRE MAI
LA CASA

ZEDER
CHRISTINE
TENEBRE
MIRIAM SI SVEGLIA...
SCARFACE
LA ZONA MORTA
CUJO
VIDEODROME
L'ASCENSORE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno di quei film chi mi fanno letteralmente morire dal ridere: De Niro si reinventa comico"

 

 

Jerry, un celebre comico che conduce un suo talkshow diffuso in diversi Stati d'America, viene avvicinato con uno stratagemma da un fallito che cerca così di entrare nelle sue grazie. Una mezza parola è sufficiente a fargli credere che sia cosa fatta, ma il conduttore già l'ha dimenticato. Farà di tutto pur di apparire in tv... Robert De Niro si reinventa comico e, grazie al suo mentore, ci riesce. Lo avrebbe fatto ancora con Gilliam. "Re per una Notte" è uno di quei film che mi fanno letteralmente morire dal ridere pur non essendo un film di battute, o forse proprio per quello: al di la delle metafore e dell'allegoria sui mass media retta sul divismo ad ogni costo che propina idioti spacciandoli per geni, con un Jerry Jerry Lewis che recita sottotono, sotto le righe, in controtendenza sui suoi standard. "Destinato alla fama", Rupert Pupkin al "Jerry Langford Show" ammetterà, a mo' di confessione: "meglio Re per una Notte che Buffone per Sempre", dimostrandosi assi meno idiota di come si pensava. Le aspettative tradite, le grandi delusioni, la rivalsa, il riscatto da quelli che lui considera soprusi (i sogni ad occhi aperti riportano quasi a "Sogni Proibiti" di Buster Keaton) si succedono senza soluzione di continuità, tant'è che si inizierà a faticare a capire cosa è immaginato e cosa è reale: [EVIDENZIA LO SPOILER] spettacolare l'invito alla "Amici Miei" nella lussuosa villa del presentatore, in compagnia della bella ragazza che vorrebbe riscattare dal lavoro al bar. Una piazzata memorabile alla quale il personaggio di De Niro replica come se si fosse trattato di una litigata tra due vecchi amici. De Niro è ancora una sorta di psicopatico (inquietante, tra due cartonati, mentre la madre lo chiama) nella deriva da fastidioso stalker a delinquente. La colonna sonora che utilizza Ray Charles e il blues. Scorsese compare in un bravissimo cameo, e pure lui se la ridacchia da matti. Flop al botteghino: perle ai porci. [FB]

 

[THE KING OF COMEDY] di M. SCORSESE, CON R. DE NIRO, COMMEDIA, USA, 1983, 101', 1.85:1