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"per me, è una cagata pazzesca!"

 

 

C'è la pupa del giovane terrorista che è terrorista pure lei, poi un quartetto d'archi, e il mare d'inverno... Eravamo in quegli anni '80 dove alla Mostra del Cinema di Venezia, lungi dall'essere prevedibile anche solo la partecipazione di un film dell'universo dei cinecomics (figurariamoci, pure vittorioso alle Premiazioni del Premio più ambito) si prediligeva assegnare il Leone d'Oro a mattorni letali per chiunque. Se non ci troviamo davanti ad un "Vive l'Amour", il famigerato film cinese che si chiudeva su una camminata di spalle della durata di 20 minuti (!) anche "Prénom Carmen" risponde appieno alla categoria: latterizi. Si inizia con la visita di Maruschka Detmers adl padre in ospedale: l'attrice, futura musa di Bellocchio e Ferreri, ci appare qui, esordiente, giovanissima e ancora acerba. La narrazione è inframmezzata dalle prove di un quartetto giovanile alle prese con Beethoven: non solo una stortura intellettualistica, dal momento che la ragazza membro del gruppo cameristico avrà un suo ruolo nella storia. La storia, appunto. Si vuole rielaborare la nota vicenda della "Carmen" di Bizet, attualizzandola e proponendo variazioni sintomatiche: una su tutte, la protagonista non è una sigaraia ma... una terrorista. Vabbè. Per il resto, il solito caravanserraglio di provocazioni: la Detmers che fa pipì nel bagno degli uomini nell'orinatoio, alternando riprese del mare tempestoso d'inverno. L'importanza storico-artistica di cose di questo tipo lo si evince dal fatto che già l'anno dopo la loro uscita non se li ricordi nessuno sulla faccia del pianeta. D'accordo, le sise della Detmers cono una gran cosa, ma non bastano per restare svegli. Ci voleva Ugo Fantozzi, ad alzarsi dopo l'assegnazione del Leone d'Oro, raggiungere il palco e ai microfoni sentenziare: "per me... Prénom Camern di Godard è una cagata pazzesca!". 93 minuti di applausi. [FB]

 

[ID] di J. L. GODARD, CON M. DETMERS, DRAMMATICO, FRANCIA, 1983, 81', 1.35:1