F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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GLI ARISTOGATTI
VENGA A PRENDERE UN CAFFé
M.A.S.H.
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I DIAVOLI
IL CONFORMISTA
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IL GIARDINO DEI FINZI...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"pasticciaccio gotico risollevato parzialmente da un finale involontariamente spassoso"

 

 

Dopo l'ultimo duplice omicidio un commissario è convinto, sulla base di una periodicità che vuole che i delitti si ripetano ogni 28 anni e a distanza di 7 giorni gli uni dagli altri, che l'omicida sia un vampiro.  Risalendo ai primi delitti si arriva infatti al 1886: anno della morte del barone Winninger. Dopo qualche tempo il giovane discendente del barone giunge da Londra a seguito di disposizioni testamentarie che gli daranno ora modo di stabilirsi nel castello ereditato. Ma il primo proprietario attenderà l'arrivo della fidanzata per fargli visita... "Le Manie di Mr. Winninger Omicida Sessuale" è un titolo italiano che gioca sulle vocazioni pruriginose degli spettatori ma che c'entra ben poco con la vicenda in oggetto, salvo per il fatto che ogni agguato solitamente è preceduto da una procace fanciulla che si denuda per prepararsi alla doccia. Il regista iberico José Luis Madrid in questo pseudo-goticone che non vale un decimo di un Mario Bava fuori forma, non lesina allo spettatore ingenuità registiche e dialogiche: si passa nel lasso di pochi metri da una natura verdeggiante ad una cornice innevata (!) e nulla sarà più come prima dopo che il protagonista (l'ossigenatissimo Val Davis -al secolo Waldemar Wohfahrt- nel duplice ruolo del protagonista e del villain) consulterà in biblioteca (!) il famigerato "Trattato sui Vampiri". Al di la del budget irrisorio che spinge l'autore a ricorrere a trucchi da fratelli Lumiere, di sicuro un appiglio non gli arriva dal sonoro dove i versi dei rapaci notturni eguagliano in decibel la gabbia delle fiere degli zoo. Ritmo sonnacchioso per un pasticciaccio risollevato parzialmente da un finale involontariamente spassoso [EVIDENZIA LO SPOILER] con il vampiro che si affretta ad infilarsi nella cassa per beccarsi il proverbiale paletto di frassino, ben disteso. Da prendere ad esempio per aspiranti registi sul come NON girare un horror. Le musiche sono terrificanti davvero, e non in senso buono. [FB]

 

[EL VAMPIRO DE LA AUTOPISTA] di J. LUIS MADRID, CON V. DAVIS, HORROR, SPAGNA, 1970, 85', 2.35:1