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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un americano di passaggio è testimone involontario di un tentato omicidio ai danni della moglie del proprietario di una galleria d'arte. Interrogato dalla polizia, pur non avendo visto in volto l'oscuro aggressore, c'è un particolare che continua a frullargli nella testa ma che non riesce ad afferrare. Ciò mette in pericolo lui e la compagna, e ci saranno degli omicidi e una telefonata rivelatrice prima che l'arcano sia messo in luce. L'esordio cinematografico dello sceneggiatore Dario Argento è folgorante: con un tratto innovativo, splendidi movimenti di macchina e il gusto per inquadrature ravvicinate su piccoli particolari, il regista pone le basi per il thriller moderno. L'identità dello psicopatico è rivelata solo alla fine, dopo un falso finale e il particolare che torna in mente al protagonista seguendo uno schema che Argento applicherà anche nelle successive tre pellicole. Vi è poi l'elemento che riguarda un quadro naif che riguarda forse il passato del maniaco e l'origine della sua allucinata follia. Il regista romano si fa poi subito internazionale reclutando Tony Musante nel ruolo principale, "uomo qualunque" che si butta giocoforza in un'indagine rischiosa ma comunque necessaria per impedire che l'assassino arrivi prima a lui, eliminando l'unico scomodo testimone. Suzy Kendall, Enrico Maria Salerno e un caricaturale Mario Adorf a impersonare il rubicondo eremita-pittore (che alleva e mangia i gatti!) e di contorno l'inconsueta galleria di buffi personaggi (come il "campione" incoronato alla gara di parolacce). Impressionante il comparto tecnico del quale si avvale il giovane dietro la cinepresa: scenografie imponenti (tutta l'architettura del museo d'arte moderna, nel quale giganteggiano poi le enormi sculture informali che saranno teatro dell'ultimo scontro) direzione di luci e fotografia perfetta, musiche di un certo Ennio Morricone che Quentin Tarantino inserirà nel suo "Grindhouse" realizzato in tandem con Robert Rodriguez. [FB]

 

di D. ARGENTO, CON T. MUSANTE, S. KENDALL E E. M. SALERNO, GIALLO, ITA, 1970, 96', 2.35:1, VOTO: 9