F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno dei film più laceranti, crudi e crudeli di sempre"

 

 

Anversa. Marie, giovane e promettente podista alla vigilia di un importante appuntamento agonistico. subisce uno stop forzato per motivi di salute e conosce un arciere che si allena nello stesso campo d'atletica. Legano subito e lui la ospita nel  suo appartamento del moderno complesso residenziale di Linkeroever, prima occupato da una tizia, ora scomparsa. Un plico a lei indirizzato fa riferimento ad antichi riti esoterici... Pellicola belga che si nutre di suggestioni, questo "Linkeroever" ancora inedito (e forse mai sarà distribuito) nel Bananas, riesce positivamente a sorprendere nonostante qualche incongruenza narrativa concentrata nella seconda parte. L'incipit, con la ragazza che confronta cartografie e lucidi per discendere negli scantinati alla ricerca di chissà quali segreti ancestrali celati dietro finte pareti, riporta immediatamente all'argentiano  INFERNO  al quale rimanderà più volte nel corso della narrazione allorché sentiamo di "aria mefitica che come un virus produce nausea attorno all'edificio" (e dentro le persone) rimembriamo i fasti delle dimore edificate dall'alchimista Varelli. Se la prima parte potrebbe sembrare una sorta di prequel al film argentiano (ma sono presenti anche riferimenti a Cronemberg, Carpenter e Lynch) il regista e sceneggiatore depista e conduce altrove costellando la vicenda di simbologie e metafore, puntando più sull'atmosfera che al mero effettaccio. Eline Kuppens esprime bene la fragilità del personaggio di ventiduenne introversa e insoddisfatta (vorrebbe azzerare tutto e ricominciare) restituendone un'autenticità esemplare (si vedano i realistici, furiosi amplessi col neo-compagno) rivelando tuttavia incoerenze (la figura della madre rimossa fin troppo sbrigativamente). Il contesto urbano esistente, immerso nel nero-pece (pure troppo: chi mi sa dire cos'è quell'affare che appare nel pre-finale?) si tinge di darkissimo fantasy tradotto in un percorso iniziatico agghiacciante. [FB]

 

[LEFT BANK] di P. VAN HEES, CON E. KUPPENS, HORROR, BELGIO, 2008, 102', 2.35:1, VOTO: 8