F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●●●

...L'ULTIMA CROCIATA
RITORNO AL FUTURO 2
...BARONE DI MUNCHAUSEN
LA GUERRA DEI ROSES
KIKI'S DELIVERY SERVICE
CROCEVIA DELLA MORTE

THE KILLER
ORE 10: CALMA PIATTA
THE ABYSS
SOCIETY
LENINGRAD COWBOYS
PALOMBELLA ROSSA
LA FIAMMIFERAIA
SESSO BUGIE E VIDEOTAPE

MYSTERY TRAIN

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"coloratissima fiaba pulp con venature thriller sul tema della Sindrome di Stoccolma"

 

 

Dimesso da una clinica psichiatrica su ordine giudiziario, un aitante giovane tornato nella società è intenzionato a mettere su famiglia. Per far ciò rapisce un'attricetta porno dal set di un filmaccio horror... Coloratissima fiaba di stampo teatrale dalle tinte pop cangianti come i cartoon di Hanna & Barbera e con venature thriller, sul tema della cosiddetta "sindrome di Stoccolma" e il finale di una Cenerentola in salsa pulp. E' la prima pellicola di Pedro Almodovar che ho visto, durante un passaggio sulla benemerita rai3. Condito di dialoghi sulfurei ("sai cosa ti dico? mi tolgo le mutande, mi si vedono troppo!" dice Marina alla sorella e segretaria di produzione, che replica: "mah, non se sia meglio che ti si vedano le mutande o che ti si veda la fica") situazioni grottesche (la reporter incontra l'ex truccato da boia sfigurato con tanto di casco da moto in testa, la farmacista con il cinturone) o sottilmente felliniane (la festa della produzione, lo spot-pensionati alla tv). Nel ruolo di "Marina Osorio" una languidissima Victoria Abril, e in quello dello psicopatico innamorato un giovane Antonio Banderas. Se nella figura del regista in carrozzella ("sulla sedia elettrica") menomato e allupato ("Lola, anche se non mi piaci di faccia devo proprio riconoscere che hai un bel culo!") sembra echeggiare facile ironia sui vecchia maestri al tramonto, Almodovar deve ancora farsi e certi errori manifesti non gli si perdonano (la Abril indossa le mutande al ritorno dalla farmacista che prima non indossava). Ma lo stile c'è già tutto ed è pienamente riconoscibile. Omaggi al genere fioccano (la protagonista penzola giù da un davanzale che sembra del collegio della scuola di danza della Elena Marcos così come l'art decò del palazzo dov'è ambientata la storia). La partenza è al fulmicotone e inevitabilmente la seconda parte subisce qualche flessione con un "happy end" non pienamente appagante. Morricone commenta con piglio disincantato. [FB]

 

[ATAME!] di P. ALMODOVAR, CON V. ABRIL, A. BANDERAS E L. LEON, THRILLER, SPAGNA, 1989, 97', 1.85:1