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"parentesi atipica nella filmografia di Bigas Luna, che qui si fa serio"

 

 

Giovane e prestante operaio d'una fonderia vince il concorso annuale indetto dal padrone che prevede una sorta di corsa podistica il cui premio sarà un viaggio a Londra dove salperà il Titanic. E' costretto a lasciare a casa la fidanzata, ma si consolerà con un'avventura con una cameriera che metterà al centro della sua vita... "L'Immagine del Desiderio" rappresenta una parentesi a suo modo atipica nella filmografia di quel gran mattacchione che è stato Bigas Luna. Anzitutto perché si tratta di un film in costume, e in seconda analisi perché è di fatto un melò, nell'accezione più ampia del termine. In realtà non rinuncia, almeno in parte, alle bizzarrie e ai dialoghi "sui generis" cui ci aveva abituato ("il suo corpo è così caldo...", "è perché lavoro in una fonderia!") da  LA CHIAMAVANO BILBAO  a  UOVA D'ORO  In una ricostruzione abbastanza curata d'inizio secolo. La liaison romantica tra Horty e Marie, interpretata dalla bella Aitana Sánchez-Gijón (che poi avremmo visto con Tornatore e poi con Christian Bale) andrebbe incontro ad una chiusa che, in linea con la tradizione melodrammatica, farebbe rima con "tragedia", ma l'autore iberico gioca a mischiare realtà e fantasia andando in qualche modo ad avvicinare inaspettatamente quest'opera ad uno dei suoi primi lavori, seppur diversissimo intitolato  L'ANGOSCIA  Curiosa la partecipazione di Aldo Maccione, nel ruolo dell'impresario di un teatro ambulante ("Zeppe") che propone al giovane protagonista una tournèe dove dovrà semplicemente reiterare le sue narrazioni sull'avventura vissuta sul Titanic. Storia d'amore con toni melodrammatici che accerezza il metacinema nella messinscena nei teatri, tra fumi e rudimentali, ma efficacissimi, "effetti speciali". Poco erotismo questa volta, e molto più romanticismo, seppure un po' di maniera. Coproduzione iberico-franco-italiana. Musiche classicheggianti e sinfoniche di Alberto Iglesias. [FB]

 

[?] di B. LUNA, CON O. MARTINEZ, A. SANCHEZ-GLJON, A. MACCIONE, DRAMMATICO, SPA, 1997, 96', 2.35:1