F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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●●● ½             MOH

A HISTORY OF VIOLENCE
THE DESCENT
LA GUERRA DEI MONDI

LA CASA DEL DIAVOLO
NIENTE DA NASCONDERE
LADY VENDETTA

SIN CITY
DARK WATER
HARD CANDY
EDMOND
THE JACKET
THE DARK

SKELETON KEY
CREEP

SAW II

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"tra Fernando Di Leo, Tarantino e il 'Ghost Dog' di Jarmusch: come perderselo?"

 

 

Boss della malavita incarica il suo uomo fidato a scoprire se la sua giovane compagna abbia o no "qualcuno intorno", e se questi sia uno stalker o ancora se sia lei stessa a incoraggiarlo. In ogni caso, dovrà "liquidare la faccenda". Qualcosa però in questa fredda figura di mero esecutore, si inceppa e tutto va a rotoli... Sembra che Kim Ji-Woon abbia detto a Byung-Hum di ispirarsi ad Alain Delon nell'interpretare il suo personaggio. Ed effettivamente, pare di vedere la versione sud-coreana dell'attore francese in questo noir 2.0 dove la stilizzazione del regista di  TWO SISTERS  è virata al massimo. E' un piacere per gli occhi principalmente, anche perché la storia è semplice: una piccola "trasgressione" che diventa una condanna a morte in un ambiente, quello della mafia orientale, che non lascia scampo alla interpretazione degli ordini ("il martello deve battere forte perché il chiodo si fissi bene"). Il futuro autore di  I SAW THE DEVIL  (a tutt'oggi, il suo capolavoro) appronta, com'è nel suo stile, un nuovo genere, da zero, scrivendo lui la sceneggiatura per cimentarsi dentro ad un nuovo mondo (all'inizio fu la commedia, inedita a Bananas, poi l'horror). La violenza è sì, stilizzata, ma in realtà si picchia duro come non mai (c'è anche spazio per un "funerale messicano" tarantiniano). "Bittersweet Life" riflette suggestioni che vanno dai classici francesi di Cluzot sino alla trascendenza jarmischiana di  GHOST DOG  che ha un epigono nel recente  JOHN WICK  ma l'ironia è tutta concentrata in una sola sequenza, che vede il nostro antieroe in cerca di un'arma presso tre criminali di mezza tacca. E c'è dentro parecchio Fernando Di Leo nel plot che vede il meccanismo perfetto incepparsi. Nello scambio tra questi e l'aggrazziata cellista, c'è il seme delle conseguenze che verranno: "sei un tipo tosto, un gorilla", "non hai letto il mio biglietto? sono il direttore di un hotel", "allora sei il gorilla di un hotel!". [FB]

 

[ID] di K. JI-WOON, con L. BYUNG-HUM, S. MIN-A, K. JIN, H. JUNG-MIN, NOIR, SUD COREA, 2005, 118', 2.35:1