F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 7 0        1 9 7 1        1 9 7 2        1 9 7 3        1 9 7 4      1 9 7 5        1 9 7 6        1 9 7 7        1 9 7 8        1 9 7 9        >

 

●● ½




GLI ARISTOGATTI
VENGA A PRENDERE UN CAFFé
M.A.S.H.
BRANCALEONE ALLE CROCIATE
L'UCCELLO DALLE PIUME...
INDAGINE SU UN CITTADINO...

I DIAVOLI
IL CONFORMISTA
PICCOLO GRANDE UOMO
UN UOMO CHIAMATO CAVALLO
SOLDATO BLU
IL GIARDINO DEI FINZI...

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un'occhiata la merita la bella Romy Schneider"

 

 

Una fiammante spider precipita giù da una scogliera in Bretagna. La ragazza fa in tempo a gettarsi dall'auto mentre il compagno con il quale stava avendo un'accesa discussione pare finire a far compagnia ai pesci. Avvicinata dal fratello di lui che nemmeno conosceva, rientra a Parigi e cerca una protezione avendo un peso sulla coscienza. L'uomo ritorna sul luogo dell'incidente, cercando di mettere a fuoco quel che è successo... Co-produzione italo-francese per "Il Cadavere dagli Artigli d'Acciaio", un giallo psicologico riuscito a metà. Romy Schneider fa ancora coppia con Gabriele Tinti (qui pare Mike Jagger) in una pellicola non famosissima ma che comunque ricordavo dai passaggi tivì in quel dei tardi anni '70, quando si batteva come si poteva il ferro ancora arroventato dai successi al botteghino del Darione Argento nostro e dei suoi numerosi epigoni. Rimarchevole la trovata dell'occhio che spia attraverso la serratura e sbatte le palpebre e taluni dialoghi ("mi dica che impressione si prova a fare l'amore con due fratelli?") ma soprattutto un'occhiata la merita la bella Romy anche struccata, vestita in abiti "civili" e acconciata in maniera normale: sempre regale. Ronet un po' trucido, ancorché quando ubriaco fradicio si metterà a bersagliare i passanti (disabile compreso) con lancio di uova: sequenza che culminerà a casa dell'ex moglie dove si è rifugiata la protagonista, fradicia pure lei. Bene evidenti i difetti tipici di un certo cinema francese degli anni '70 vengono a galla piuttosto verso la metà del lungometraggio quando si vedranno gli attori agitarsi, alzando le spalle e gesticolando come macachi. C'è poi una scena verso la fine che non si comprende: a causa forse di una svista nel montaggio un personaggio si trova ad un certo punto in un posto in cui non dovrebbe essere (!) Il senso della storia giungerà nel buon finale, anche se un po' insistito. Musiche originali scritte da Claude Bolling. [FB]

 

[Qui?] di L. KIEGEL, CON R. SCHNEIDER, M. RONET, S. BACH, G. TINTI, THRILLER, FRANCIA, 1970, 76', 1.85:1