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LA DOLCE VITA
TUTTI A CASA
SPARTACUS
L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO
PSYCO
L'AVVENTURA
LA MASCHERA DEL DEMONIO
AUDACE COLPO DEI SOLITI...
ROCCO E I SUOI FRATELLI
LA CIOCIARA
ADUA E LE COMPAGNE
IL BELL'ANTONIO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"recupera il corredo del capostipite (con Manfredi al posto di Mastroianni) ma non lo eguaglia"

 

 

Arruolati da un ganassa milanese, i soliti... quattro rubagalline dovranno cimentarsi in un piano che è apparentemente "una passeggiata": fingendosi tifosi di calcio in trasferta, dovranno derubare il portavalore dei totocalcio, d'accordo con il piano e in combutta con la cugina del primo, per poi fiondarsi su di un treno...  I SOLITI IGNOTI  era un'altra cosa. Nanny Loi, che ricordo pure di aver incrociato, vis-à-vis davanti al cartellone di un cinema a luci rosse davanti al quale mi trovavo a passare (del tutto casualmente!) era veramente quel tipo stralunato che ricordavamo in "Specchio Segreto". Ad ogni modo, la regia del sequel, declinata da Mario Monicelli, passò a lui e il risultato è questo "Audace Colpo dei Soliti Ignoti". Si tratta di un film che recupera in larga parte il cast del mitico capostipite, confermando Gassman ancora nel ruolo principale, con Renato Salvatori, la Cardinale (sono passati cinque anni ma è ancora di una bellezza selvativa sfolgorante) e i caratteristi Murgia e Pisacane ("Ferribotte" e "Cappannelle"). Uscito di scena Mastroianni si tenta di rimpiazzarlo con Nino Manfredi, tanto per cambiare nel ruolo dello svampito ("so' cretino e so' felice, e più cretino chi me lo dice"). In più, gli sceneggiatori Age e Scarpelli, inseriscono la "pupa del boss Riccardo Garrone, "Floriana", interpretata da un piccoletta tutto pepe (Vicky Lodovisi) protagonista di un balletto in reggicalze in un night. A impreziosire il commento sonoro di Umberto Umiliani viene chiamato Chet Baker e la sua tromba: leggenda vivente del jazz che sarebbe transitato pure lui nella mia città natale, per un concerto snobbato indegnamente dai miei ex compaesani ignoranti ("ignoravano il jazz"). Mancano i momenti spettacolarmente comici e personaggi mitici come il Totò di "Dante Cruciani" (pur evocato nei dialoghi) ma si ride anche qui. Il pre-finale amaro è in linea con le contaminazioni in uso in quegli anni. [FB]

 

DI N. LOY, CON V. GASSMAN, R. SALVATORI E N. MANFREDI, POLIZIESCO, ITA, 1960, 98', 1.33:1