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   ●●●            MOH

A HISTORY OF VIOLENCE
THE DESCENT
LA GUERRA DEI MONDI

LA CASA DEL DIAVOLO
NIENTE DA NASCONDERE
LADY VENDETTA

SIN CITY
DARK WATER
HARD CANDY
EDMOND
THE JACKET
THE DARK

SKELETON KEY
CREEP

SAW II

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"dalla Norvegia, il film che ha rivelato l'autore del futuro 'Baby Call'..."

 

 

Perché due ragazze molto attraenti dovrebbero mettere un pesante armadio davanti alla porta del loro appartamento? Lui è un ragazzo timido che ha appena rotto con la sua fidanzata storica, e loro lo attirano... Dalla Norvegia, già foriera di belle sorprese (penso a  SKJULT  e soprattutto il recente  BABY CALL  con il quale il lavoro in oggetto condivide molte cose, oltre allo stesso uomo che siede dietro la mdp) ho recuperato questo "Naboer". Dopo neanche un minuto sei già dentro la storia: merito della regia fluida (camera digitale, ottimamente manovrata) degli interpreti e della storia. Chi non si comporterebbe come il protagonista: immediatamente finito nell'appartamento delle misteriose vicine di casa su precisa indicazione di una delle due? La cortesia di "spostare l'armadio" diventa presto ben altro. Le due inizialmente sembrano stuzzicarlo, paiono giocare con lui, poi quando gli buttano in faccia la verità che solo lui pensa di sapere, il discorso cambia. Si sfocia così in una delle scene di sesso più eccitanti viste da anni in un film, scena che Lynch e Cronenberg gradirebbe senz'altro. Senza contare ovviamente il grande Polanski al quale ovviamente vanno rapportati i debiti formativi di Pal Sletaune. L'incubo nel quale scivola progressivamente il protagonista mischia: doppelganger, appartamenti che cambiano struttura e si replicano, disturbi mentali e quant'altro. Almeno due sequenze mi hanno ricordato da vicino i nostri Maestri del brivido: Bava (nella scena del passaggio di stanza in stanza con apertura di infinite porte) e Argento in quella della musica ad altissimo volume che riprende a scatti dal giradischi. Quando la vicenda inizia a svelare le carte si è già in conclusione. Nulla di originale, ma la messinscena vale più di tutto, con una tensione che si mantiene costante per i 72'. Molto buone le musiche di Simon Boswell, funzionali all'aura morbosa che avvolge la storia. [FB]

 

[ID] di P. SLETAUNE, con K. JONES, C. MOSLI, J. SCHACHT, THRILLER, NORVEGIA, 2005, 72', 2.35:1