F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

●●




A PIEDI NUDI NEL PARCO
INDOVINA CHI VIENE A CENA
BARBARELLA
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
TRE PASSI NEL DELIRIO
PER FAVORE NON MORDERMI...

GLI OCCHI DELLA NOTTE
BELLA DI GIORNO
IL LAUREATO

SI VIVE SOLO DUE VOLTE
NICK MANO FREDDA
RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"divertissement poco divertente"

 

 

Su di una slitta, un vecchio barbogio rincitrullito e il suo fedele discepolo, attraverso la gelida Transilvania, raggiungono una locanda in cerca di informazioni sul castello vicino di cui tutti negano l'esistenza. Lì dimora un vampiro che il professore intende estirpare dal mondo terreno. Il rapimento della bellissima figlia dell'oste presta il pretesto ai due per prendere il toro per le corna, o il vampiro per i canini scintillanti... Colpiscono i titoli di testa: totalmente pre-burtoniani. Poi, la sfortunata Sharon Tate (poco dopo il film verrà trucidata in casa dalla "famiglia Manson". Ma al di la di questo c'è a mio avviso ben poco altro. Giuro che mi sono applicato, ma ancora non sono riuscito a farmi piacere questo loffio divertissement poco divertente firmato dal maestro Roman Polanski che forse voleva giocare d'anticipo ed esorcizzare con questo il successivo maledetto lavoro:  ROSEMARY'S BABY  Il regista polacco pare guardare alle comiche del periodo del muto a giudicare da come velocizza alla moviola alcune azioni e dall'uso esagerato, manifesto, dei fondini e dei cartonati in voga sino al decennio prima. Ma il risultato non si discosta molto dai "fasti" (si fa per dire) delle parodie di casa Hammer. Girato in cinemascope panoramico, "Per Favore non Mordermi sul Collo" vanta una fotografia curata e una suggestiva composizione di ambienti. Unica trovata comica degna di nota: le bare nelle segrete del castello, occupate da più "ospiti", forse anche in virtù del rincaro affitti. Velo pietoso invece sul vampiro gaio, che difatti finisce impalato nel letto a baldacchino. Christopher Komeda confeziona uno score pedante, ossessivo e clamorosamente inadatto. Dove non è riuscito Polanski, riuscirà Mel Brooks con il suo "Frankenstein Jr". Pessima idea l'aver affidato poi il doppiaggio di Polanski a Lionello che per fortuna si dichiarerà fuori quando il regista tornerà ancora nel ruolo di attore. [FB]

 

[THE FEARLESS VAMPIRE KILLERS] DI E CON R. POLANSKI, CON S. TATE, GROTTESCO, UK, 1967, 117', 2.35:1