F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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A PIEDI NUDI NEL PARCO
INDOVINA CHI VIENE A CENA
BARBARELLA
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
TRE PASSI NEL DELIRIO
PER FAVORE NON MORDERMI...

GLI OCCHI DELLA NOTTE
BELLA DI GIORNO
IL LAUREATO

SI VIVE SOLO DUE VOLTE
NICK MANO FREDDA
RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Barbarella, rispondendo al comando della federazione intergalattica pacificata in nome "dell'amore" (!) atterra in un pianeta sconosciuto sotto il giogo di un misterioso tiranno, alla ricerca del prof Duval Duval... Chiome cotonatissime, astronavi di peluche, acquari impellicciati, moquette leopardate in ogni dove, una colonna sonora yé-yé, e le nudità della protagonista -esibite più che altro in trasparenza- sono il marchio inconfondibile di "Barbarella" di Roger Vadim, pellicola ispirata dagli omonimi fumetti pre-sessantottini. Grazie al sex-appeal della protagonista -una sfolgorante Jane Fonda, all'epoca legata al regista- si riesce a passare sopra alla povertà tecnica dell'operetta: dalle scenografie manifestamente di cartapesta, al cellophane imperante un po' ovunque; e forse è proprio questa miseria di fondo che dona al prodotto quel suo perverso fascino. Come non amare la scena dove un Ugo Tognazzi vestito da yeti sottrae la nostra sex-eroina dalle grinfie di sadiche "bimbe" (il supplizio delle bambole-carnivore da queste propiziato, è stato uno degli spauracchi della mia infanzia) in cambio di prestazioni sessuali (evviva la schiettezza) che si adempierà infine "alla vecchia maniera" piuttosto dei "moderni" psicosessogrammi e le compresse di syncovoluttà in attesa del syncrobrivido (!) E la follia visionaria della sequenza del "Concerto per sadico e solista femminile", dove la "Nostra" fonde la macchina che avrebbe dovuto "ucciderla di piacere"? Angeli ciechi -non proprio asessuati- al centro della Terra, una città fondata sul male (letteralmente) dove le donne si oppiano a base di essenza d'uomo, un tiranno bisessuale (non ci facciamo mancare niente) e un giovanissimo David Hemmings in reggicalze, non sono che il contorno. Titoli di testa indimenticabili, con Jane e il suo "strip" a "gravità zero". La voce del computer di bordo "Halfy" è di Alighiero Noschese. Produce de Laurentis. [FB]

 

[ID] DI R. VADIM, CON J. FONDA E U. TOGNAZZI, FANTASCIENZA, FRA/ITA, 1967, 97', 1.85:1, VOTO: 6