F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

●●●● ½




IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"uno dei pezzi da novanta della New Hollywood"

 

 

Partito dal deserto texano pieno di belle speranze e con le aspettative di fare soldi come gigolò nella Grande Mela, un ingenuone vestito da cowboy, riceverà solo sonore delusioni. In breve, i soldi finiscono e iniziano i guai grossi. L'incontro con un altro disperato come lui servirà forse a fargli ritrovare la giusta strada... Bellissimo e indimenticabile film, che a sprazzi si fa anche struggente, "Un Uomo da Marciapiede" ("Midnight Cowboys in origine) vede alla regia il John Schlesinger de  IL MARATONETA  che inventa il televisivo Blob di Giusti/Ghezzi nella sequenza dove Joe Buch si lancia in una scopata sportiva con la donna di mezz'età altolocata. Interpretato magnificamente da John Voight (per i pezzenti che non lo conoscono, è il padre di Angelina Jolie!) il personaggio principale è un antieroe che l'ingenua arroganza ne fa un tenerone irresistibile. A fargli da spalla (non certo da guardiaspalle) è l'Enrico Rizzo, "di origine italiana", che si offre di fargli da "manager" di Dustin Hoffman ("Rico" storpiato come "Ratso", ratto, in originale, e "Sozzo" da noi) in una delle sue più memorabili interpretazioni. Le camminate dei due, l'uno alto e prestante, l'altro basso e claudicante, sono epocali e passate alla storia del cinema. Il film che ha rivelato Voight e consacrato Hoffman è stato comunque funestato da un ridicolo divieto ai minori di 18 anni, totalmente ingiustificato dalle immagini, ma in parte motivato dalle situazioni (dagli incubi e i ricordi del protagonista che emergono dal suo subconscio). Nel corso della storia i due saranno avvicinati da due angeli metropolitani, ma siamo lontani dal sogno americano e da Frank Capra ("sai che penso di quei due? Hansel è una checca, e Gretel si diverte da sola"). Oscar alla canzone di Neesson ("Everybody Talking") e colonna sonora firmata dal grande Henry Mancini con l'armonica di Jean Toots Thielemans. Uno dei pezzi da novanta della New Hollywood. [FB]

 

[MIDNIGHT COWBOYS] DI J. SCHLESINGER, CON J. VOIGHT, D. HOFFMAN, DRAM, USA, 1969, 113', 1.85:1