F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

●● ½




IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"l'effetto docu-film 'dalla parte dei neri' di Pontecorvo, con Brando, appesantisce la narrazione"

 

 

Giunto a Queimada, isola delle Piccole Antille olandesi, un misterioso e all'apparenza risuluto uomo è in realtà incaricato dagli inglesi di vagliare un indigeno del luogo, il cui carisma potrebbe essere determinante a innescare una rivolta che fa comodo alla Corona. L'obbiettivo viene però "garrotato" in pubblica piazza e l'uomo deve trovare un altro soggetto che abbia eguale vocazione suicida, nonché odio per i portoghesi... Che il colpaccio sia riuscito a Gillo Pontecorvo, parve chiaro a tutti: accaparrarsi un attore mitico come Marlon Brando per il suo "Queimada" fu veramente come fare tredici al totocalcio. Prima di Bertolucci a nessun altro cineasta italiano gli era riuscito di avere al suo servizio la "leggenda" vivente di Hollywood. Leggendari sono anche gli scontri e i dissidi tra regista e attore, il quale rimproverava al primo il fatto che pur denunciando lo schiavismo, faceva un po' la stessa cosa facendo lavorare i neri nel suo film, molti dei quali inconsapevoli di cosa fosse un film! Detto ciò, lo stile è quello tipico di Pontecorvo: pachidermico, appesantito dal frequente (ab)uso degli zoom, dallo score di Morricone, dalla voce over: a tare irrimediabilmente lo stile di un documentario più che di un film. Renato Salvatori con il lucido da scarpe in faccia fa impressione e anche un po' ridere volendo passare per essere "un meticcio", e quando compare il pur bravo Giampiero Albertini l'effetto-sceneggiato RAI è assicurato. Tuttavia restano i pregi dell'impegno civile dell'autore, e un film in cui recita Brando (il cui personaggio è -almeno all'inizio- un embrionale agente della CIA) va visto, a prescindere, nonostante almeno una volta abbia preso parte ad un film francamente noioso. "E' una storia esemplare: all'inizio non è niente, l'Inghilterra ne fa un capo rivoluzionario; ma quando non serve più, l'Ighilterra lo fa da parte, e quando si ribella in nome delle stesse idee che l'Inghilterra gli ha insegnato, l'Inghilterra lo elimina". [FB]

 

DI G. PONTECORVO, CON M. BRANDO E R. SALVATORI, DRAMMATICO, ITALIA, 1969, 124', 1.33:1