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    A capo di una banda che 
    rapina i treni c'è "Butch" e a guardargli le spalle il giovane 
    pistolero "Kid". I due condividono tutto, pure la donna. Per un po' le cose 
    vanno benone, poi qualcuno inizia a dare loro la caccia... Solitamente definito come "un film strano", "Butch Cassidy" parte infatti 
    con un prologo su fotografia bronzata (sarebbe stato bello vedere poi tutto il film così) poi abbraccia il 
    technicolor, piazza lì una sequenza -quella del
    regolamento di conti all'interno della banda (risolto in maniera ridanciana 
    dal capobanda che riassesta i ranghi in pochi secondi)
    tentativo di reclutamento da parte dello sceriffo per la cattura della banda 
    dell'assaltatore di treni- decisamente
    "à la Monty Phyton", poi piazza la celebre sequenza romantica in bicicletta 
    ("ecco il futuro!") sulle note originali
    di "Raindrop.. " di Burt Bacarah (che firma anche la restante colonna sonora 
    di marcette, fox e bossanove)?
    Di certo la parte più bizzarra corrisponde al viaggio in Bolivia dei tre 
    (c'è con loro anche la donna, Katharine Ross) narrata attraverso istantanee 
    ingiallite
    un ritmo fox (che pare anticipare ciò che dal trio, questa volta registico e 
    attoriale maschile, di lì a poco) è decisamente audace.
    Tutta la parte lì ambientata non manca di prestarsi a teatrini divertenti 
    con gli evidenti problemi di comprensione linguistica che i due incontranto dato che riprendendono a breve la vecchia attività.
    La rapina al treno riporta al genere: il weste ma un tuffo (doppio) in una 
    scascata pre-Rambo costituirà un nuovo deragliamento. Lo stesso trio di 
    regista e attori si riproporrà di lì a tre anni e sarà una 
    valanga di (meritati) Oscar.
    Gli scambi tra i due fuorilegge sono piatto forte ma forse il tutto è un po' troppo folle, da parere quasi un trip sotto acido 
    e l'atipico western di Roy Roger Hill mettendoci dentro tutto di 
    tutto come un pasticcio (al forno)
    rischia al fine di esserlo, distraendo troppo lo spettatore che alla fine 
    finisce con il perdersi. [FB]
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    [BUTCH CASSIDY...] DI G. R. 
    HILL, CON P. NEWMAN E R. REDFORD, WESTERN, USA, 1969, 106', 2.35:1 |