F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

 




IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Al commissario Pepe giunge disposizione affinché faccia un po' di pulizia nella cittadina veneta dove esercita -poco convinto- le sue funzioni. Mano a mano che la sua inchiesta procede si scoprono molti altarini e la moralità pubblica ne esce con le ossa rotte. Il dilemma è andare avanti, o chiudere pietosamente un occhio? Ettore Scola dirige da una sua sceneggiatura tratta da un romanzo di Ugo Facco de La Garda, un Ugo Tognazzi in grande forma, a restituire una figura di commissario -per una volta- umana: un Maigret della bassa padana pensoso e disincantato. Il nome stesso, Pepe, è indicativo del ruolo che viene chiamato a svolgere, applicando la massima tipicamente italiana -in uso ai cosiddetti "tutori dell'ordine"- di scoperchiare di tanto in tanto "il pentolone"; per un certo tempo si tollera tutto, per anni si finge di non vedere, per poi ammantarsi di spirito purificatore (assicurandosi ovviamente di tralasciare i pesci più grossi) e ritornare infine in letargo per altrettanti. E i fatti degli ultimi 20 anni, parlano piuttosto chiaro. Il regista romano si concentra su quel che gli è più caro: l'analisi sociologica della società come farebbe un entomologo con gli animali selvaggi della savana; i ritratti di questa piccola e media borghesia sono impietosi, e nel mirino del regista non tarderanno a finire anche i sottoproletari (i baraccati "Brutti sporchi e cattivi"). Dalla panoramica di questo piccolo angolo di questa piccola provincia italiana che -come suggerisce lo stesso protagonista- altro non è che lo specchio di tutte le piccole province d'Italia: nessuno si salva, tutti sono a loro modo "colpevoli" almeno per la loro ipocrisia (in uno dei sogni ad occhi aperti del commissario, è lui stesso a consegnarsi alla legge). Nessun intento moralizzatore, solo una critica amara, sorprendentemente lucida e attuale. Straordinarie le figure dello storpio e della domestica. Splendide, le musiche di Trovaioli. [FB]

 

DI F. FELLINI, CON M. POTTER, CAPUCINE E M. KELLER, GROTTESCO, ITALIA, 1969, 135', 2.35:1, VOTO:?