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T R A I L E R

   
 

"si rifà alla teoria kinghiana secondo la quale oggetti inanimati possano essere posseduti"

 

 

Nelle forche caudine una stireria in una città di provincia americana, le impiegate cadono come mosche, maciullate o -quando va bene- ustionate da un grosso macchinario predisposto ad accomodare i panni. Ad un investigatore va stretto che il padrone della fabbrica goda di privilegi che lo rendono un "intoccabile", e così si fa convincere dal cognato, appassionato di magia, che lì dentro ci sia lo zampino del diavolo... Certamente non riuscitissimo, questo ennesimo lavoro tratto dall'opera letteraria dello scrittore del Maine. Robert Englund dismessi i panni di "Freddy Kruger", indossa quelli del villain di "The Mangler", film tratto da King e diretto da Tobe Hooper. Si tratta di un cattivo molto dickensiano: alla Scroodge, per capirci. Le disumane condizioni di lavoro delle impiegate della stireria riportano un filmetto sulla carta innocuo ad una dimensione più "sociale", ma per nostra sfortuna sono lontani i fasti del regista del primo  NON APRITE QUELLA PORTA  Dopo un avvio davvero che non lascia intendere nulla di buono, la storia ritrova un poco di vita nell'illustrare la teoria kinghiana secondo la quale oggetti inanimati possano essere soggetti alla possessione demoniaca al pari di persone in carne ed ossa. Si pensi a questo riguardo alla precedente "Macchina Infernale" che avevamo avuto modo di conoscere grazie al grande John Carpenter. Ma se quest'ultimo portava il tutto oltre il piano allegorico (sposando il saggio detto che afferma che "le cose che possiedi, alla fine, ti possiedono") facendo seria analisi socio-politica (in epoca reaganiana) a quest'altra "Macchina Infernale" non le riesce di svincolarsi dal piano prettamente orrorifico-sensazionalista. Dire che l'atipica coppia di investigatori non era neanche male, e così il pedale del gore, premuto a fondo da chi a suo tempo ne fu (pionieristicamente) il primissimo sperimentatore. [FB]

 

[ID] di T. HOOPER, CON R. ENGLUND, HORROR, USA, 1995, 97', 1.85:1