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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"cult australiano del filone natura-contro mai arrivato nel nostro paese"

 

 

Un uomo  e la sua compagna già alla vigilia del loro fine settimana a contatto con la natura, litigano. Una trasferta nata sotto il cattivo auspicio vede una serie di segni premonitori che fanno pensare ad un finale drammatico. Così gli animali sembrano a loro avversi. Dire, che attorno a loro si è in una sorta di paradiso... Cult ed esponente di spicco del filone "natura-contro", "Long Weekend" è anche e soprattutto un film legato alla cosiddetta ozploitation, ovvero quei film di genere realizzati in Australia e raramente distribuiti nel nostro paese.  Parecchio inquietanti molti momtni, in primis la scena in cui il 'dugongo' (mammifero marino in via d'estinzione) piange la morte della compagna: un urlo straziante che peneatra sin dentro l'abitatolo dell'auto dov'è la moglie di chi l'ha assassinata. Poi c'è l'opossum, le formiche (che anche nel loro 'piccolo' s'incazzano, c'è addirittura l'attacco a sorpresa di un uccello rapace, memora probabilmente di reminiscenze hitchcockiane. Verrrano pure i pipistrelli e i ragni! E non viene nemmanco in loro aiuto il cane che si sono portati dietro, dato che non fa che abbaiare al vento. Poco dialogato, essendo in scena una coppia che poco già comunica di suo, e dove la violenza è più suggerita che mostrata (ci sono alcuni giocattoli abbandonati nella foresta, la barbie restituita dal mare, e un pulmino, prima in spiaggia e poi sommerso dall'oceano). Il protagonista ha con sè un fucile, e forse è per questo che, unitamente all'investimento del canguro, la Natura gli si rivolta contro. L'elemento soprannaturale è dato dalla carcassa della creatura marina che pare lo segua e tutto va nella direzione di una variazione sul tema "paranoia". Dopo "la lunga notte del terrore", si giungerà a quel che in effetti ci si poteva aspettare sin dall'inizio, e una chiusa che sa quasi di ridanciano sberleffo, scriverà l'ultima parola. Opera interessante e chiamante in causa il primo Peter Weir. [FB]

 

[ID] di C. EGGLESTON, CON J. ARGREAVES, B. BEHETS, HORROR, AUSTRALIA, 1978, 90', 2.35:1