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"visionando l'episodio si ha l'impressione di non stare sprecando il proprio tempo"

 

 

Sopraffatta dal tipico marasma che una numerosissima famiglia comporta, una donna rinviene per caso in giardino un ciondolo che ha il potere di fermare il tempo finendo con l'abusarne e divenirne schiava... Visionando "Un po' di Pace" ("A Little Peace and Quiet") secondo episodio della nuova edizione della celebre serie televisiva  AI CONFINI DELLA REALTA'  si ha l'impressione di non stare sprecando il proprio tempo, come spesso accadrà per molti (troppi) episodi che la compongono. La regia è ancora (come il primo episodio) dello "specialista" Wes Craven, di ritorno dal successo del suo recente film che l'aveva saputo (meritatamente, diciamolo) alla ribalta del genere horror. Certo le casalinghe che si azzuffano per una scatola di cereali è effettivamente una situazione un po' "ai confini della realtà", ma altre situazioni come quella che vede gli scocciatori messi per una volta a tappeto dalla donna di casa hanno effetto simpatico. L'elemento "ottanta" è dato chiaramente dall'eventualità di un attacco nucleare a sorpresa e chi ha vissuto gli anni della cosiddetta "guerra fredda" lo conosce bene (complice la scellerata "cultura della paura", sempre coltivata nelle piantagioni del Nuovo Mondo, e all'epoca egualmente importata nel Vecchio Continente con "capisaldi" -si fa per dire- del calibro di "The Day After"). Tecnicamente parlando, il fermo immagine (specie quello finale) precorre il bullet time matrixiano e quel finale di desolante disperazione, merito soprattutto della notevole idea alla base della storia, chiude l'episodio in maniera molto suggestiva. La Dillon nella versione italiana è doppiata dalla brava Lella Costa: valore aggiunto da non sottovalutare nell'economia di una serie che nella versione italiana è stata sovente penalizzata da un doppiaggio che definire "criminale" sarebbe poco. Ma si era in seconda serata su Italia1, si può capire... [FB]

 

[A LITTLE PEACE AND QUIET] di W. CRAVEN, CON M. DILLON, G. MULLAVEY, FANT, USA, 1985, 19', 1.33:1