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L'UOMO CHE NON C'ERA
A.I.
LA PROMESSA

LA PIANISTA
ALì
IN THE BEDROOM

LA STANZA DEL FIGLIO
INVINCIBILE
BLACK HAWK DOWN
MOULIN ROUGE
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"c'era una volta un regista di evidenti idee progressiste"

 

 

Gli USA (unità-salvatori-africani) pianifica un blitz per catturare (?) i generali del Generale somalo Aidid. Qualcosa va storto e i marines si trova in balia di bestiali ombre scure, armate fino ai denti e cazzutissime... C'era una volta un regista di evidenti idee progressiste che aveva reinventato i generi, incupendoli e ibridandoli, fornendo alla prima lettura mille sottotesti e che sin dall'esordio lasciava intravedere un astro nascente che forse avrebbe potuto prendere le redini di un cinema inteso come "opera d'arte", raccogliendo l'eredità di Kubrick (lo avrebbe fatto invece Lynch, ndr). Niente di tutto quello che di bello ci aveva lasciato Ridley Scott con  BLADE RUNNER  si sarebbe riverberato di lì a poco, dopo anni '90 disastrosi il cui emblema (?) può essere ben (??) rappresentato da quella porcheria fascista che è stata  SOLDATO JANE  Beh, in "Black Hawk Down" non c'è niente del noir rarefatto con i replicanti, ma -ahinoi- molto della cagata con Demi Moore. Qualche esempio? Ne basta uno: i soldati somali sono solo ombre sfuggenti (vili?) che colpiscono i soldatini (tutti giovani, carini, rasati) con missili di bazooka e se di questi ultimi vediamo i volti sanguinolenti e sofferenti, dei primi è solo una pirotecnia di brandelli di carne simili a coriandoli. Non si può essere più scorretti di così in un film che vuole essere di guerra: non mostrando il nemico (senza parlare di qualsivoglia rintocco che faccia udire anche solo un po' l'altra campana) come neanche i western di John Wayne potevano fare. Che compaiano attori del calibro (?) di Hartnett, McGregor e Bana è cosa di poco conto tanto il tutto si riduce ad un fuggi fuggi e ad un assedio prolungato sotto colpi di mortaio ed esplosioni di contorno. Dal punto di vista prettamente tecnico, nulla da eccepire, e il mestiere del regista inglese non si discute. Vedendo il film verrebe da pensare a De Gregori e cantare "che la guerra è bella, anche se fa male...". [FB]

 

[ID] di R. SCOTT, CON J. HARTNETT, E. MCGREGOR, E. BANA, GUERRA, USA, 2001, 144', 2.35:1