F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

TV               




IL COMMISSARIO PEPE
PRENDI I SOLDI E SCAPPA
BUTCH CASSIDY
SATYRICON
DILLINGER è MORTO
TOPAZ

AL SERVIZIO DI SUA MAESTà
IL MUCCHIO SELVAGGIO
UN UOMO DA MARCIAPIEDE

QUEIMADA
LA CADUTA DEGLI DEI
EASY RIDER

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la sceneggiatura procede claudicante, contorta, con inutili sottolineature, ripetizioni, pedanterie"

 

 

A Roma, presso l'arco di Giano, un reporter scorge due loschi figuri nell'atto di trafugare quello che pare un busto antico. Riconoscendo uno dei due in un necrologio, indagando, si mette nei pasticci scoprendo un certo "movimento" nel sottosuolo della capitale. Se la fidanzata va alla polizia, nessuna tra la bella moglie di un miliardario, l'ambigua orientale lì di casa e la nordica senza nome pare estranea al traffico di opere d'arte... Tre anni prima del mitico  IL SEGNO DEL COMANDO  "mamma Rai" già aveva servito come dessert nei dopocena delle famiglie italiane: un Mistero. Almeno negli intenti. Diviso nelle canoniche 6 parti di 50 minuti ciascuna, "Geminus" (dal nome dell'antica divinità etrusca nota come "il Giano Bifronte") imbocca piuttosto la strada del fumettone spionistico alla Diabolik. L'umorismo infantile di Walter Chiari risulta logorroico nel suo pensare a voce alta come avrebbe fatto poi Alberto Tomba (!!!) nell'indefinibile pagliacciata di Damiani. Oltre a raccattare nottetempo "cineserie" (telefonando alla polizia: "io avrei trovato una giapponese...") il protagonista pare più una marionetta che meccanicamente: 1) trova cunicoli 2) percorre cunicoli 3) esce dai cunicoli sbucando fuori da un posto sempre diverso. Consecutio sempre suggellata dal tormentone dell'uomo che ride. E così faranno Giampiero Albertini nel congeniale ruolo dell'ispettore di polizia, la cantattrice Alida Chelli, sorta di controfigura di Monica Vitti prima di Renato Pozzetto (?) ed ex signora Chiari anche nella vita reale, come fidanzata gelosa alla quale è affidata naturalmente la canzone dei credits e un paio di marchette gratis. Ira von Furstenberg indubbiamente un gran bel vedere ma un po' poco a giustificare 6 ore di nulla. La sceneggiatura procede claudicante, contorta, con inutili sottolineature, ripetizioni, pedanterie. Elaborati meccanismi leonardeschi, tesori e uno spiegone contortissimo negli ultimi minuti. Evitabile. [FB]

 

DI L. EMMER, CON W. CHIARI, A. CHELLI, I. VON FURSTENBERG, SPIONAGGIO, ITA, 1969, 6 EP DA 50', 1.33:1