F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 8 0        1 9 8 1        1 9 8 2        1 9 8 3        1 9 8 4      1 9 8 5        1 9 8 6        1 9 8 7        1 9 8 8        1 9 8 9        >

 

●● ½

BRAZIL
RITORNO AL FUTURO
LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO
FUORI ORARIO
COMMANDO
IL GIORNO DEGLI ZOMBI

PHENOMENA
RE ANIMATOR
SPACE VAMPIRES
DEMONI
LA  MESSSA è FINITA
HANNAH E LE SUE SORELLE
IL COLORE VIOLA
L'ANNO DEL DRAGONE
WITNESS IL TESTIMONE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la sceneggiatura (Barilli) c'è, gli interpreti pure, ma la regia si dimostra inadeguata"

 

 

A fine dicembre, a Parigi, due amanti incrociano una donna, la padrona di casa di lei, e che a lui ricorda una vecchia fiamma. L'uomo che certo non è uno che si fa scruppoli, ci si presenta, ma non sa cosa lo attende... Il cinema di genere esala gli ultimi respiri con "La Gabbia": sceneggiatura del buon Francesco Barilli (quello de  IL PROFUMO DELLA SIGNORA IN NERO  per capirci) quei protagonisti, Tony Musante e Florinda Bolkan che ne sono state icona e simbolo, le musiche di Morricone, le grazie dell'Antonelli (appena prima del decadimento fisico e psicologico) rimpinguate nei flashback dai nudi delle sorelle Marsillach (Blanca nei flashback, Christina come figlia della musa di Samperi) ma anche l'ambientazione in una Parigi invernale che pare ricordare i tormenti di Brando e della Schneider. Di  ULTIMO TANGO  si riprende alla lontana un certo erotismo torbido e il rapporto vittima-carnefice, qui riproposto, in maniera accentuata, invertito. Se ne parlò molto all'uscita nelle sale, soprattutto per il destino che sarebbe toccato nella storia al personaggio di Musante, ridotto ad animale in gabbia (appunto) da una donna tradita e rancorosa, in anticipo su Adrian Lyne. Giuseppe Patroni Griffi forse non era la scelta ottimale per un prodotto come questo, mentre la fotofrafia cimiteriale che lo contraddistingue (gni inquadratura che riveli interni e arredi eccheggia il passato glorioso che fu, tra pareti finestrate argentiane) ci pare azzeccata. L'amatore consapevole di essere giunto ad un approdo ("il riposo del guerriero") con una donna con prole, che si ci ripensa dopo aver ravvivato il fuoco con l'ex fiamma, avrà modo di pentirsene nel prosieguo del film, in pur trap-movie style, infarcito di momenti soft-core con le perversioni della mamma davanti agli occhi della figlia, svalvolata quanto e più di lei. La storia e gli interpreti ci sarebbero ma il regista rende il tutto troppo estenuante. [FB]

 

di G. PATRONI GRIFFI, CON T. MUSANTE, L. ANTONELLI, F. BOLKAN, TRHIL/EROT, ITALIA, 1985, 96', 1.66:1