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T R A I L E R

   
 

"prova a tracciare il confine tra genio e follia nella deriva da atipico killer seriale"

 

 

Visibilmente disturbato un quattordicenne si diverte giocando al "piccolo chimico" sperimentando tra alambicchi e reagenti l'antimonio: la sostanza più volatile in natura, prima cercando inutilmente di ricavarci purissimi diamanti, poi menomando la sorellastra sostituendo il collirio con l'acido, e passando poi al tallio (sostanza più tossica in natura) aspirando ad avvelenare poco per volta un po' tutti i membri della famiglia... Lo stile adottato dal regista di Benjamin Ross per "Il Manuale del Giovane Avvelenatore" è quello veloce, rapido, ritmatissimo dello Scorsese di "Quei Bravi Ragazzi": voce over del protagonista che racconta attraverso flashback una vita lunga un lustro. Anche qui il registro è insolitamente leggero pur trattando temi crudi attraverso una messinscena che saprà anche essere molto crudele (il padre di famiglia affermerà rivolto alla moglie e matrigna del protagonista: "puzzi come la morte"). La storia dello psicopatico che ambiva a "diventare il più grande avvelenatore della storia" (tratto pare dalla vera storia di Graham Young) interessa al regista-sceneggiatore per tracciare il confine tra genio (l'aspirazione da novello alchimista illuminato) e follia (la deriva da atipico killer seriale). I riferimenti all'Alex di "Arancia Meccanica" non solo suggeriti dalla "Sarabanda" di Haendel usata anche ne "Il Manuale del Giovane Avvelenatore" come leitmotiv, ma anche e soprattutto nello speciale "trattamento" che gli potrebbe riservare un'uscita prematura dal carcere in cerca di un difficile reinserimento nella società. Ritagliandosi siparietti politicamente scorrettissimi (sempre la matrigna che perde i denti al ritmo di rock and roll e poi si ritrova tra le mani il "manuale" autografo prendendo atto della responsabilità del figliastro assieme all'improvvisa caduta di tutti i suoi capelli) perde un po' il mordente nella parte finale. Chiaramente non si potrà pretendere da uno stile fumettistico un particolare spessore, tantomeno provare simpatia per il delirante protagonista. Bella la colonna sonora. [FB]

 

[ID] di B. ROSS, CON H. O'CONOR, A. SHER, C. COLEMAN, GROTTESCO, UK, 1995, 95', 1.85:1