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MOH2

INLAND EMPIRE
THEM
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THE PRESTIGE
HOSTEL
THE HOST
THE ILLUSIONIST
LA VOLTAPAGINE
SILENT HILL
THE BLACK DAHLIA
LADY IN THE WATER
SEVERANCE

NON APRITE... L'INIZIO
LE COLLINE HANNO GLI OCCHI
SAW III

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

INLAND EMPIRE è la storia di una donna, anzi di diverse donne, del destino e di una odissea di purificazione che si compie dipanandosi in più piani temporali e spaziali... Non vi spaventate e lasciatevi travolgere da un'esperienza audiovisiva senza precedenti. INLAND EMPIRE è il CAPOLAVORO di un Lynch autocompiaciuto. INLAND EMPIRE che per volere dell'Autore deve essere scritto tutto maiuscolo, è un'opera magnifica che va gustata dal primo all'ultimo fotogramma, dura 3 ore ma mai come prima il concetto di tempo che scorre viene annullato dal regista americano. C'è tutto il suo mondo in questo film: i deus ex machina che comunicano alla protagonista passando "da una parte all'altra" attraverso le linee elettriche (da Eraserhead in poi), l'onnipresente buio, le red-room e molti attori-feticcio, quasi a voler ribadire l'effetto straniante della protagonista che -a più riprese- vede sé stessa con i piani di realtà e finzione che si mescolano all'infinito. Si sorride per l'umorismo ridanciano al quale la vecchia lince ci ha allattato sin dai fasti di Twin Peaks, qui in verità più fine, sottotraccia, e come e più che in "Mulholland Drive", ci si spaventa per uno spettacolo che si fa spessissimo seguire con occhi e bocca spalancati... Laura Dern che ha co-finanziato la pellicola (termine improprio per un film totalmente girato in digitale) è presente in ogni fotogramma ed è bravissima. Costretta a vivere vite non sue fino a che il disegno si compia e il senso del rompicapo si disveli nelle molteplici 'interpretazioni. A differenza di "Mulholland" che fino alla coda manteneva una certa coerenza narrativa, INLAND, perde immediatamente le coordinate logiche, lasciandoci subito disorientati, ma basta poco perché sia il suo fascino a conquistarci. L'uso del digitale, che consente al regista primi piani pazzeschi che sembrano perforare la corazza di pelle degli attori, apre nuove vie espressive alla settima arte. [FB]

 

[ID] di D. LYNCH, con L. DERN E J. IRONS, HORROR, USA, 2006, 172', 1.85:1, VOTO: 10