F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 0 0        2 0 0 1        2 0 0 2        2 0 0 3        2 0 0 4       2 0 0 5        2 0 0 6        2 0 0 7        2 0 0 8        2 0 0 9        >

 

 

REQUIEM
BABEL
PROPRIETA' PRIVATA
LE VITE DEGLI ALTRI
LE TRE SEPOLTURE
IL CAIMANO

THE DEPARTED
SYRIANA
DIARIO DI UNO SCANDALO
LETTERE DA IWO JIMA
LE LUCI DELLA SERA
LA CITTA' PROIBITA
L'ULTIMO RE DI SCOZIA
THE NEW WORLD
FLAGS OF OUR FATHERS

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Primi anni '70. Michaela è una adolescente come tante; portando con sé il suo inconfessabile segreto, lascia il suo piccolo borgo germanico e la famiglia per l'università. Purtroppo il male oscuro di cui soffre tornerà presto a perseguitarla.. "Requiem" ci arriva dalla Germania ed è ispirato a una storia vera. La disgraziata vicenda di Anneliese Michel, la ragazza che si credeva posseduta dai demoni (che forse era solo il ribollire di una ribellione al bigottismo familiare, per troppi anni repressa). Prendendo le distanze dai cliché e dagli stereotipi delle precedenti opere ispirate al caso (L'Esorcista, su tutte), il regista mette in piedi una rappresentazione che per il rigore formale, credibilità delle situazioni, direzione degli attori, mira alto, sposando la lezione di Loach e Leight. Sandra Huller (Orso d'Oro alla Berlinale) dona al suo personaggio le sfumature di una personalità tanto sfaccettata. Una performance che lascia esterrefatti e sarebbe opportuno che in futuro non ci si dimentichi del talento di questa attrice. Sa essere apparentemente spensierata e un battito di ciglia è in grado di svelare tutto l'orrore che si porta dentro. La sceneggiatura si guarda bene dal fornire spiegazioni e lascia allo spettatore il compito di farsi una propria opinione: possessione diabolica o deriva schizzofrenica? Da menzionare poi un taglio particolare nelle riprese (camera, spesso, a mano) che vuole quasi penetrare i personaggi del film, mentre la direzione della fotografia apparentemente dal piglio quasi documentarista (immagini sgranate) regala momenti di struggente intensità. Colonna sonora funzionale (alla Haneke) che chiama in causa solo alcune canzoni d'epoca (Deep Purple e rock sinfonico). "Requiem" è una riflessione sull'inadeguatezza di tutti coloro che gravitano attorno alla figura del malato psichico. E quando la scienza si arrende, subentra la superstizione. [FB]

 

[ID] di H. C. SCHMID con S. HULLER, DRAMMATICO, GERMANIA, 2006, 96', 2.35:1, VOTO: 9