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"Pablo Larrain reinventa 'Diana' in chiave gotica, a Natale e Santo Stefano, stregandomi"

 

 

Vigilia, Natale e Santo Stefano, come da tradizione, costringono la Principessa del Galles alla permanenza forzata nella tenuta di campagna dei Windsor, tutti riuniti in nome dell'etichetta. Deciderà, dopo una serie di strappi all'etichetta, di liberarsi una volta per tutte di quella che considera una vera e propria prigionia... Pablo Larrain è quello di  TONY MANERO  e del recente  EL CONDE  prestato al Fesival di Venezia. Allo stesso concorso ci era andato qualche anno fa con "Spencer": tre giorni più o meno immaginari della vita di Diana Spencer, Principessa di Galles, e madre del futuro Re d'Inghilterra. Ammorbati per anni dalle puttanate di "Casa Reale" al TG2 dall'indefinitible "inviato" Caprarica, tutto mi sarei aspettato fuorché sedermi davanti ad un film dedicato a Lady Diana. La discrimine sta nel manico: Larrain, uno che come abbiamo appena visto è capace di reinventarsi Augusto Pinochet per farlo volare sui cieli del Cile. Insomma: un genio visionario capace di spiazzarti e condurti per mano nel suo mondo. Un gotico, con tanto di castelli (la tenuta reale nel nulla della brughiera inglese) fantasmi (Anna Bolena) zombie (tutta o quasi la servitù Reale) e, naturalmente, LORO: i rettili a sangue freddo che nell'immensa e sontuosa magione vietano di alzare il riscaldamento costringendo i figli di Diana a dormire sotto 10 coperte. Lei, estranea a quel mondo (una sua dichiarazione, prima dello strano incidente occorsele e che le costò la vita, parlava apertamente di "gente che le faceva paura"...). Il talentuoso cineasta cileno non ci va per il sottile, e "immagina" ciò che avrebbe portato Diana alla decisione di rompere con i Windsor. Straordinaria regia, grande direzione (la Hawkins, si capisce) di Kristen Stewart che, da discreta cagnetta, diventa attrice di rango, e straordinari costumi, musiche (Johnny Greenwood s'inventa una totentanz che spazia dal classico al jazz). 117 minuti incollato allo schermo. [FB]

 

[ID] DI P. LARRAIN,  CON K. STEWART, S. HAWKINS, T. SPALL, DRAM, USA/CILE/UK, 2022, 117', 1.66:1

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