F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





ROYA  BEVERA  VESUBIE  AZUR1 AZUR2  PAILLON1 PAILLON2  AZUR3  VAR VAR2  LOUP  AZUR4 AZUR5  ESTERON  TINéE

 

 

MENTON
ROQUEBRUNE-CAP-MARTIN
MONACO
GORBIO

CASTELLAR
LA TURBIE
________________
PRIMAVERA
ESTATE

PEILLE
COL DE LA MADONE
CASTILLON
SAINT-AGNèS
MONT AGEL
COL DE BANQUETTES

1/4    2/4    3/4    4/4

S C H E D A

   
     

 

Oltre La Turbie e appena prima di Peille, sulla destra, inizia l'ascesa per il  COL DE LA MADONNE  salita preferita dal cinque volte trionfatore al Tour de France Lance Armstrong che qui ha sempre lavorato sulla sua preparazione per la "Grande Boucle". Complessivamente inseribile in un anello di 43 chilometri prenderemo qui l'ascesa dall'entroterra geograficamente collocato dietro Menton, Monaco e Nizza. Il mare non è visibile da questo versante e le temperature possono anche subire un brusco cambiamento in qualsivoglia stagione. La prima rampa non troppo ripida conduce al primo ampissimo tornante e così la seconda (foto 1). Dopo il terzo e ultimo la carreggiata si stringe di parecchio ritagliandosi lo spazio a ridosso di un imponente fronte roccioso alla destra e un baratro sulla sinistra. Lo stato dell'asfalto è ottimo (a differenza dell'altro versante, come si vedrà nella scheda relativa) e si procede relativamente in scioltezza attraverso pendenze che non superano quasi mai il 10 %. Segue la parte più spettacolare dell'ascesa che prevede l'attraversamento di tre gallerie scavate nella roccia viva sul modello del vallone di Elva nella valle Maira cuneese. Già in prossimità della prima di queste (foto 2) il panorama su Peille si fa apprezzare (foto 3) e aggirando il primo sperone roccioso sporgente si farà ancor più vertiginoso. Si tratta di gallerie buie e non illuminate ma anche piuttosto brevi (poche decine di metri). L'aspetto selvaggio è accentuato dalla scarsissima vegetazione che già alla seconda galleria annovera sparuti arbusti. Oltre la terza e ultima si raggiunge il maggiore spunto panoramico che consente l'ultima occhiata a Peille. Il tratto finale dell'ascesa è quello più duro e risale di prepotenza accompagnato prima da un guardrail e poi da un basso muricciolo culminando dietro una curva cieca (foto 4) dov'è la vetta (foto a lato) e la pensilina con la direzione per Saint Agnès. [FB]

 

DIST (DA MENTON) 28 KM - SAL 9 (BLANDI, PER LA TURBIE) +5 KM - H 927 MT - PEND <12% - GIRO ?? - CAT MD