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T R A I L E R

   
 

"l'intransigente Haneke lascia che siano queste microstorie a raccontarsi"

 

 

In una grande città europea ridotta ad una babele linguistica e culturale, vive un'umanità sola, disperata... "Code Incunnu": codice sconosciuto. Michael Haneke se ne frega del montaggio, tagliando con l'accetta pezzi di film per metterli assieme alla bene meglio, accostandoli senza dar loro un ordine cronologico e nemmeno rivoltando il film come avrebbe fatto il Nolan degli esordi cinematografici per dargli un sapore più accattivante. Quel che ancora gli interessa è cercare il realismo assoluto delle situazioni riprese con piglio documentaristico (è da lì che il regista austriaco proviene) mettendo in scena una serie variegata di drammi umani vissuti nell'indifferenza di una grande metropoli. C'è la profuga di guerra che conosce l'accattonaggio, il nero integrato di buon cuore che viene frainteso e maltrattato dalle cosiddette "forze dell'ordine" (l'ottuso volto del potere) poi un'attrice (Juliette Binoche) in crisi con il fidanzato reporter, e molti altri ancora. Si dibatte di intolleranza, menefreghismo, violenza, puntando la telecamera con glaciale distacco, lasciando che siano tutte queste microstorie a raccontarsi (da cui i titolisti italiani, per "Storie", appunto). Il prologo con i bambini sordomuti che fanno il gioco dei mimi è sotto questo aspetto più che una dichiarazione di intenti. Implacabili molte sequenze, da quella iniziale (normale intolleranza, una delle tante storie di razzismo che a Parigi avrebbe portato alla rivolta delle periferie suburbane) ai momenti che coinvolgono la Binoche-attrice, dove Haneke continua a fare uso intelligente del meta-cinema che già aveva sperimentato in  FUNNY GAMES giungendo ad ingannare per ben due volte lo spettatore con un cambio prospettico da paura. L'intransigente cineasta pare aver male accettato la fama raggiunta con il film d'esordio, e così firma quello che può ben definirsi la sua opera più scopertamente ostica, spogliata di orpelli ai limiti dell'autolesionismo. [FB]

 

[CODE INCONNU] di M. HANEKE, CON J. BINOCHE, DRAMMATICO, FRANCIA, 2000, 117', 1.85:1