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I PREDATORI DELL'ARCA...
LUPO MANNARO AMERICANO
1997 FUGA DA NEW YORK
SOGNI D'ORO
EXCALIBUR
POSSESSION

BRIVIDO CALDO
BLOW OUT
L'ULULATO
L'ALDILà
FITZCARRALDO
SCANNERS
LA CRUNA DELL'AGO
IL POSTINO SUONA SEMPRE...
FANTASMA D'AMORE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"non sarà il suo 'film più bello' ma è comunque un lavoro che amo molto"

 

 

Regista che non vuole superare il complesso di Edipo, lavora a un progetto che parla di sé stesso in chiave ironica. Il suo alter ego filmico è un demente che vive con la madre e si crede Sigmund Freud. Allo stesso tempo è sempre più assorbito in una dimensione onirica dove si ritrova svogliato insegnante di filosofia... Non sarà un capolavoro, ma amo "Sogni d'Oro" di Moretti e lo considero una spanna sopra il ben più ricordato  ECCE BOMBO  pur afflitto dagli stessi vizi di forma e dalla struttura episodica. I "sogni" citati nel titolo sono quelli che spostano il film su un altro piano, onirico, creando quel doppio binario che ad un certo punto mischierà realtà e immaginazione senza soluzione di continuità. Dove stia l'immaginazione del regista protagonista, in cerca di ispirazioni, travolto dalle intuizioni, non ci è dato sapere, tant'è che -novello -Jack Torrance- vedrà animarsi i suoi personaggi, rimasti senza battute. Se non solo si anticipa il lavoro che seguirà di qui a tre anni, se ne azzardano anche tematiche (il registro thriller/horror, pur sempre sottotraccia che esplode nel finale tra Stevenson e Landis") personaggi (il maestro di scuola) e attori (la Morante). Il regista romano ha qui decisamente più padronanza del mezzo-cinema... "D'accordo tu sei stato l'iniziatore, hai aperto la breccia, oggi c'è un cinema nuovo, di giovani, tu sei stato il primo"... "no, io non sono il primo, io sono l'unico!". Impagabile Remo Remotti come Freud, intento in una svendita delle sue opere da teleimbonitore, irresistibile la figura ricorrente del critico ai dibattiti: "cosa volete che importi questo film a un pastore calabrese, un bracciante lucano, a una casalinga di Treviso", il paradossale confronto-disfida con il regista napoletano da "Giochi senza Frontiere". Non sarà il suo "film più bello", ma è comunque un lavoro che amo molto. Prima dell'innamoramento senza senso per Battiato, il regista ascoltava Renato Zero. [FB]

 

di E CON N. MORETTI, CON L. MORANTE, A. HABER, R. REMOTTI, COM/GROTTESCO, ITALIA, 1981, 97', 1.85:1