F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

 




LA DOLCE VITA
TUTTI A CASA
SPARTACUS
L'UOMO CHE VISSE NEL FUTURO
PSYCO
L'AVVENTURA
LA MASCHERA DEL DEMONIO
AUDACE COLPO DEI SOLITI...
ROCCO E I SUOI FRATELLI
LA CIOCIARA
ADUA E LE COMPAGNE
IL BELL'ANTONIO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un giovane assunto presso un mulino dov'è allestito un macabro carillon con figure umane semoventi azionate da suoi ingranaggi, scopre cosa c'è dietro all'impressionante veridicità delle statue e alla malattia della bella figlia del proprietario, trattenuta contro la sua volontà con la complicità di un sedicente medico... Il primo film horror gotico italiano è diretto incredibilmente non da Mario Bava ma da Giorgio Ferroni, autore tra l'altro de "La Notte dei Diavoli". Parte in maniera ordinaria, per trovare nella metà una cornice da ghost story e nel mystery con una deriva nell'onirico (la parte, a mio avviso, più riuscita) per rivelare poi hichcockianamente agli spettatori il segreto ben prima del protagonista. Si trae ispirazione da Mary Shelley ma si guarda logicamente soprattutto a "La Maschera di Cera" con Vincent Price, pur aggiungendovi la variabile costituita dalla ragazza malata anemica. Le protagoniste del carrillon sono poi genuinamente impressionanti e l'incendio purificatore finale svela anche più di quanto avesse osato il già citato capostipite di De Toth. Molto bello dal punto di vista estetico, complici: le scenografie, la splendida fotografia quasi pittorica e un oculato uso del colore. Il vero peccato mortale che gli si può imputare è nell'avere idealmente spostato la vicenda in una cornice fiamminga: un vezzo tipico dell'epoca che soleva prediligere contesti stranieri ritenendo (a gran torto) poco adatti quelli nostrani (ci penserà Pupi Avati a fare finalmente giustizia, sedici anni più tardi). Antesignano del gotico tricolore, è il vero capofila del genere che nel nostro paese incontrerà una certa fortuna per almeno un decennio. Non da ultimo, sono da segnalare tutti gli interpreti: adeguati e ben diretti. Una curiosità: non so quanto sia voluto ma tra le sinistre "figuranti" del carillon compare anche una certa signora Bates. Ma sotto queste spoglie, almeno qui, non si celava di certo il buon Norman... [FB]

 

DI G. FERRONI, CON S. GABEL, P. BRICE, D. CARREL E W. PREISS, Horror, ITA, 1960, 90', 1.77:1, VOTO: 7