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COMIC THRILLER DRAMA TV

T R A I L E R

   
 

"storia vera di un sogno utopistico, un film non brutto. La recitazione è però, al solito, alla Zelig"

 

 

A novembre nel '68, presso il Consiglio d'Europa, un ingegnere italiano, si appella per mantenere l'integrità della piattaforma sul mare che ha ideato e costruito al largo della costa di Rimini, in acque internazionali... Finalmente non si buttano nel cesso fondi 'Netflix' e con "L'Incredibile Storia dell'Isola delle Rose" di Sydney Sibilia si "Tu vivi in un mondo tutto tuo, ma il mondo non è tutto tuo, non l'hai costruito te come hai fatto con la tua macchina!", "ah, allora forse dovrei costruire un mondo tutto mio!". In questo scambio tra Elio Germano nel ruolo dell'ingegnere Giorgio Rosa e della graziosa Matilda de Angelis in quello della compagna, sta in senso di ciò che poi il protagonista avrebbe messo in pratica con il celebre "Insulo de la Rozoj" (in "esperanto", dato che fu questa la lingua adottata dopo il coinvolgimento nel progetto di un lungimirante organizzatore di eventi tedesco. "Il ferro non galleggia, ma il ferro vuoto sì": questa l'intuizione geniale dell'ingegnere Rosa: trasportare tubi vuoti per poi farli scivolare verso il fondo riempiendoli di acqua di mare. La storia c'è questa volta, la sceneggiatura che ne è stata ricavata non è male, quindi tutto oro ciò che luccica? No, perché permangono gli insopportabili difetti che al sottoscritto appaiono ancora macroscopici e che inficiano il risultato finale, su tutti: la recitazione. Una cosetta, parlando di arti cinematografiche. La recitazione, sì, è quella di "marca Zelig", dato che gli attori declamano le battute come si rivolgessero ad un pubblico televisivo, magari attendendosi un applauso e qualche risata a comando. I politici, lo sappiamo, sono perfetti cretini, quindi non era necessario calcare la mano per renderli caricature. E poi la parte finale manca di quel minimo sindacale di drammatizzazione che un tempo si sarebbe detto: "necessaria". Resta un film gradevole, che soprattutto da modo agli ignari di comprendere quanto nei '70 fosse esiziale la Libertà. [FB]

 

DI S. SIBILIA, CON E. GERMANO, M. DE ANGELIS, F. CLUZET, BIO/DRAMMATICO, ITALIA, 2020, 119', 2.40:1