F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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A PIEDI NUDI NEL PARCO
INDOVINA CHI VIENE A CENA
BARBARELLA
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
TRE PASSI NEL DELIRIO
PER FAVORE NON MORDERMI...

GLI OCCHI DELLA NOTTE
BELLA DI GIORNO
IL LAUREATO

SI VIVE SOLO DUE VOLTE
NICK MANO FREDDA
RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO

COMIC THRILLER DRAMA

 R A I L E R

   
 

"falle in sceneggiatura e un finale frettoloso rovinano lo spunto iniziale di questo giallo con Delon"

 

 

Un'auto lanciata a folle velocità per strade di campagna capitola inevitabilmente. Ripresosi, il conducente si ritrova senza memoria e apprende di avere una moglie giovane e bellissima, una villa da sogno, persino un maggiordomo cinese. La convalescenza nella grande magione circondata da un parco è assistito da un medico che a quanto si apprende è pure amico di famiglia. Qualcosa però proprio non gli torna... "Diabolicamente Tua" è un film che mia madre dice di aver visto al cinema, all'uscita, attratta non solo (ma anche) da Delon ma pure dal genere thriller, o "noir" come lo chiamavano al tempo i francesi. Visto oggi rivela tutta una serie di falle in sceneggiatura e di un finale che definire "frettoloso" sarebbe poco: in pratica non si capiscono né le motivazioni del Nostro (vuole o non avvantaggiarsi della situazione così evoluta?) né la possibile evoluzione di ciò che seguirebbe la parola fine stampata sullo schermo. Il "guareschiano" Julien Duvivier all'ultima regia azzecca comunque un paio di carrelli (molto bello quello nei corridoi, un po' alla Argento) non riesce a gestire adeguatamente spazi e personaggi a disposizione, a parte una deificazione di una Senta (santa?) Berger praticamente "leggendaria", abusando di zoom, più per pigrizia che per slancio artistico. Poi, la storia: se lo spettatore avvezzo al genere intuisce praticamente quasi tutti nei primi minuti, la vicenda va presto ad avvitarsi su sé stessa, riproponendo random situazioni già mostrate. Resta la presenza scenica di Alain Delon, la bellezza "ors categorie" della Berger, la figura sempre regale di Sergio Fantoni (3 dei 5 volti complessivi del film) una bella fotografia e una colonna sonora di François de Roubaix. In questo genere di prodotti arrivate al di la del confine si sono viste opere di ben più alta portata, e penso a  I DIABOLICI  di Cluzot, evocato sin dal titolo ("Diaboliquement vôtre"). Prendiamo quel che c'è. [FB]

 

[DIABOLIQUEMENT VOTRE] DI J. DUVIVIER, CON A. DELON, S. BERGER, GIALLO, FRA, 1967, 93', 1.85:1