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L'UOMO SENZA SONNO
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SAINT ANGE

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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"già discretamente maturo, Sorrentino rivela già chiara la sua cifra stilistica"

 

 

Titta di Girolamo è un uomo che di frivolo ha solo il nome. Vive da otto anni una "non vita" sprofondato in una immobilità "di giorni uguali ai giorni", in una cittadina lacustre svizzera, risponde quasi seccato a chi tenta un approccio. E ha un segreto. Niente sembra scalfirlo, almeno sino a quando ad avvinarlo ci pensa la barista del suo hotel: un imprevisto che lo induce ad uscire dal loop, giocando una partita molto pericolosa... Semplicemente: il film che ha rivelato al pubblico di casa nostra i conterranei Paolo Sorrentino e Toni Servillo. Il secondo era già navigato attore di teatro partenopeo, il primo: colui che si sarebbe rivelato come una delle più piacevoli sorprese della nostra recente storia cinematografica. Già il primo film, ovvero quel  L'UOMO IN PIù che aveva fatto sobbalzare la critica italiota, semiaddormentata dal deserto dei Tartari rispondente al coma vegetativo imperante, aveva fatto ben sperare. "Le Conseguenze dell'Amore" conferma e rilancia le aspettative, trattandosi di un film già discretamente maturo, dove la cifra stilistica di chi siede dietro la mdp è già ben delineato: grandangoli, cambi prospettici, piano sequenza, e un gusto estetico di alto profilo (trattandosi di giovane filmaker nostrano, è tutto un dire). Il film è ben scritto (il regista è anche sceneggiatore) e assai graziosa, "la lettrice" Ana Valeria Dini (sorella di un mio carissss amico) è ben più ficcante dell'acerba Olivia Magnani (nipote d'arte) pur destinata a maggiore visibilità nonostante le pessime attitudini alla recitazione. Mario Pisu (il ricco caduto in disgrazia) e Adriano Giannini (fratello del protagonista) completano il cast. Musiche manieristiche, hight-tech, che si sposano comunque bene con la fotografia livida, trasparente. Sorrentino piazza in fondo un epilogo che resuscita un genere, e adotta con slancio futurista il formato panoramico: più d'una dichiarazione d'intenti. "Ci vuole coraggio a morire in modo rocambolesco". [FB]

 

di P. SORRENTINO, con T. SERVILLO, O. MAGNANI e A. GIANNINI, NOIR, ITALIA, 2004, 100', 2.35:1