F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 0 0        2 0 0 1        2 0 0 2        2 0 0 3        2 0 0 4       2 0 0 5        2 0 0 6        2 0 0 7        2 0 0 8        2 0 0 9        >

 

 

INGLORIOUS BASTARDS
UP
MOON
TERMINATOR SALVATION
PARNASSUS...
FANTASTIC MR FOX
9
BLACK LIGHTNING
WOLVERINE
BASTA CHE FUNZIONI
WATCHMEN
STAR TREK - FUTURO HA INIZIO
YATTERMAN
AVATAR
L'UOMO CHE FISSA LE CAPRE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un reporter disilluso si ritrova in Irak durante il secondo conflitto irakeno voluto dal criminale di guerra George Bush dove conosce un reduce che gli racconta la storia di un gruppo speciale sostenuto dal governo reaganiano degli anni '80, formato da potenziali presunti super-soldati addestrati da un fricchettone...  Quanta fatica entrare dentro questo film! Il fatto è che cercare di fare un film "alla fratelli Coen" senza i fratelli Coen è come sperare di far felici i clienti affezionati di una tavola calda senza servire in tavola la specialità della casa. Nell'anno di un cui i geniali fratellini si sono dedicati al film "serio" che di solito segue la "marchetta" (quasi sempre di "lusso", in verità) necessaria per guadagnare la libertà artistica per produrla, ci è arrivato questo "L'Uomo che fissa le capre" che tenta invano di cavalcarne stilemi e tematiche, con risultati molto alterni. Arruolati molti volti coeniani (Jeff Bridges che è sempre un piacere rivedere, anche se non certo in forma smagliante, e lo stesso Clooney: qui imbruttito e somigliante più al J. J. Jackson di "Spiderman") e affidatisi ad un soggetto potenzialmente valido che mette in ridicolo la sporca guerra e l'esercito yankee (vedasi il fuoco amico incrociato a Bagdad) velando l'happy end di contorni new-age oltre che pacifisti (dove riecheggia una certa filosofia lebowskiana) si pensava che -pur cambiando gli addendi- il risultato non sarebbe mutato. Vana speranza, dato che oltre allo stentato decollo dell'operina si resta per lo più appesi a metà strada tra la satira sociale e il puro sberleffo. Se talune immagini possono anche risultare azzeccate (la scena topica della capretta) resta la sensazione di incompiutezza di un progetto che sembra nato per caso durante una rimpatriata. Musica incessante e una dispersiva trovata di affidare alla voce over la rievocazione dei flashback. Più che coeniano sembra più un film di Sam Mendes, con (i pochi) pregi e (i molti) difetti. [FB]

 

[THE MEN WHO STARE AT GOATS] di G. HESLOV, CON G. CLOONEY, COMMEDIA, USA, 2009, 1.85:1, VOTO: 6