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THE WRESTLER
IL MATRIMONIO DI LORNA
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LA CLASSE
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COME DIO COMANDA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un Refn che non vive solo di estetica, ma anche dell'impressionante performance di Tom Hardy"

 

 

In un teatro gremito all'inverosimile, un'improbabile "esibizione" di un personaggio del tutto unico che narra la rocambolesca vita vissuta per più di metà all'interno di carceri di massima sicurezza a causa di una sua naturale predisposizione alla violenza. Non un natural born killer, ma solo un naturale picchiatore anarchico.. "Bronson" è il nome d'arte (per così dire) del detenuto più pericolo d'Inghileterra: Michael Gordon Peterson. Lo stile approntato dal danese Nicolas Winding Refn, uno che tende a baloccarsi spesso della sola estetica (settore nel quale è un vero leader) prevede un biopic che viene narrato per bocca stessa del protagonista, dinanzi ad un pubblico "in ombra" in un metaforico teatro che è chiaramente la sala cinematografica con oi, spettatori, per una storia che sembra rifarsi a  ARANCIA MECCANICA  (con una digressone da "Fight Club"). Ci si sofferma pochissimo sull'infanzia del nostro, e subito si arriva alla prima condanna per un "innocente furto" (Bronson è finisce sempre per rubare, sopraffatto dallo "charme" -come lo chiama lui- femminile). Sette anni da scontare che invece di essere ridotti a 4 per buona condotta, potranno essere estesi all'infinito per la condonna violenta che prevede botte da orbi ogni qualvolta venga imposta una regola al detenuto: botte ai secondini, per capirci. La parentesi alla  QUALCUNO VOLò SUL NIDO DEL CUCULO  è inserito il folle momento sulle note della contestuale ("sono sempre stato l'unico da incolpare" recita il testo) "It's a Sin" dei Pet Shop Boys, dove Hardy si fa largo a stento, sedato come un cavallo, tra i matti che saltano a destra e manca con in testa Jimmy il Fenomeno (vedere per credere!). Memorabili, soprattutto per il pubblico femminile, le due scazzottate del folle protagonista in versione "nature". Score esagerato, tra classica (Mahler, Wagner) lirica (i cori di Verdi e Puccini) e l'amato (da Refn) electropop. Da vedere. [FB]

 

[ID] di N. W. REFN, CON T. HARDY, M. KING, J. LANCE, A. BURTON, DRAM, DANIMARCA, 2008, 88', 1.85:1