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L'AVVERSARIO
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Paul Schrader, attraverso un biopic, ci parla di una malattia: la sesso-dipendenza"

 

 

Mattatore radiofonico in quel di Hollywood ha una famiglia tradizionale e rispetta di sacramenti. Conosciuto il "lucignolo" della situazione, darà il via, parallelamente all'ingaggio in una sit-com di successo, ad una seconda identità che rivelerà la sua malattia: la sesso-dipendenza. Sarà dura tenere insieme gli affetti... "Autofocus" di Paul Schrader ci parla di una malattia, non ufficialmente riconosciuta per molto tempo, ovvero quella della "sesso-dipendenza". E lo fa servendosi della figura realmente esistita di Bob Crane alis "Hogan", sì proprio quello de "Gli Eroi di Hogan", la celebre sit-com con protagonisti americani che tengono sotto scacco i gerarchi nazisti che vorrebbero crederli prigionieri. La figura di "John Carpenter" (chiaro caso di omonimia) interpretato da un Willem Dafoe perfetto anche in un ruolo brillante, perfetta spalla e controparte di un Greg Kinnear piuttosto in palla, dopo prove a dir poco deludenti. Partita in quarta, la storia che logicamente gioca parecchio le sue frecce migliori nel campo del metacinema, finisce nella seconda parte per accartocciarsi frequentemente su sé stessa (Schrader NON è Scorsese: è bene che se lo metta in testa, dato che fa uso smodato di voce over del protagonista) iniziando a ripetere le situazioni pruriginose care al regista di e  HARDCORE  e  AMERICAN GIGOLO  e sempre pronto a sfoderare la fatidica "morale" finale del "chi la fa, l'aspetti". L'ascesa e caduta di questo antieroe il cui volto prestato da Kinnear è anche nel suo 'originale' ben chiara nelle mente di noi italiani, è una vicenda umana che forse avrebbe richiesto un'altra mano dietro la mdp, che si balocca di fluidi movimenti, colori sgrargianti, belle musiche del periodo (si parte dalla fine degli anni '60) e temi originali di Angelo Badalamenti, dimenticandosi di dare spazio all'attore e al suo demone interiore che finirà con il divorarlo. Il finale guarda a Bill Wilder e anche qui sa di déjà-vu. [FB]

 

[ID] di P. SCHRADER, CON G. KINNEAR, W. DAFOE, M. BELLO, BIOPIC, USA, 2002, 102', 1.85.1